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Lavoro, il nuovo modello di Welfare punta sulla centralità formativa dell’impresa

L’impresa multifunzionale diviene soggetto attivo e positivo nella costruzione di un nuovo sistema di formazione – lavoro, mettendo a disposizione la propria esperienza di crescita e capacità di innovazione quali “risorse formative” per lo sviluppo sostenibile dei territori e del Paese.

Nel Libro Verde sul “Futuro del Modello Sociale”, proposto lo scorso luglio dal Ministero del Lavoro per la costruzione partecipata di un nuovo sistema di Welfare in Italia,  la “centralità formativa dell’impresa” viene infatti affermata come elemento fondante di nuovo modello di coesione attiva della società (welfare to work), nel quale lavoro e formazione sono strettamente collegati in un percorso integrato.

Si tratta di una importante novità in un settore tradizionalmente caratterizzato dal distacco tra il lavoro ed i sistemi di offerta formativa, prettamente auto-referenziati e poco attenti alla nuova “domanda” di competenze espressa dalle imprese e dai lavoratori.

Nell’intendimento del Ministero del lavoro, nei prossimi mesi, attraverso una fase di consultazione pubblica ed incontri con le Parti Sociali, dovrà prendere corpo un nuovo modello sociale in cui l’accesso ad iniziative di formazione viene riconosciuto come “tutela attiva” del cittadino-lavoratore (dipendente e autonomo), fondata sul riconoscimento della formazione come “diritto” ed “opportunità” da esercitarsi per tutto l’arco della vita.

Il Libro Verde prefigura una ricomposizione del rapporto tra formazione e lavoro affidandolo a Enti Bilaterali (soggetti che vedono la presenza di rappresentanti dei datori di lavoro e dei lavoratori) che, in modo diretto, potranno governare il mercato del lavoro, gli ammortizzatori sociali, la formazione aziendale, partecipando al raccordo dell’offerta formativa nel territorio.

In questa nuova linea programmatica il mondo delle imprese agricole potrà svolgere un ruolo importante di “Agente Formativo” che partecipa attivamente nel momento di inserimento nel mondo del lavoro (apprendistato), nella formazione continua (formazione imprenditoriale – testimonianze – stage – alternanza – ecc.) e in tutte quelle fasi di apertura e di integrazione tra lavoro e formazione presenti nel territorio e nel Paese.

Coerentemente la formazione, quale strumento di crescita di conoscenza e di competenze utili per lo sviluppo della persona nell’ambito del proprio percorso di vita professionale e personale, non è più confinata solo nello spazio fisico di un’aula di una istituzione scolastica e nel tempo predefinito della cosiddetta età scolare. L’apprendimento lungo l’intero arco della vita (Lifelong learning), da tempo raccomandato dalla Unione Europea, si traduce in realtà anche in Italia con il contributo fondamentale delle imprese e delle loro organizzazioni di rappresentanza in qualità di “corpi intermedi”. In tal modo i territori rurali, gli imprenditori e le imprese agricole si consolidano come una concreta “risorsa di apprendimento e conoscenza” e di ‘formazione sociale e professionale’.

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