Lavoro priorità è cultura del rischio, più investimenti in sicurezza e formazione
In 30 anni infortuni agricoli ridotti dell’80% ma serve un ulteriore impegno per l’ammodernamento dei macchinari agricoli “Per garantire la sicurezza sui luoghi di lavoro serve innanzitutto investire sull’ammodernamento delle macchine agricole e sulla formazione. I bandi Inail per il rinnovo dei macchinari hanno rappresentato una importante svolta, ma vanno resi più accessibili alle piccole imprese, soprattutto assegnando risorse sufficienti a superare la logica del click-day. Allo stesso tempo è importante trasmettere una vera consapevolezza del rischio che parta dalle scuole, attraversi i luoghi di lavoro e coinvolga l’intera società. In tale ottica sono importanti le parole del Presidente Mattarella sulla necessità di sviluppare un’alleanza di istituzioni, imprese, lavoratori e parti sociali, dando seguito a impegni concreti”. Lo ha detto il responsabile lavoro della Coldiretti, Romano Magrini, intervenendo al tavolo degli Stati Generali su Sicurezza e Salute sul Lavoro alla Camera dei Deputati a Roma. Nonostante l’impegno portato avanti nell’ultimo trentennio dalla Coldiretti per aumentare il livello di prevenzione nelle campagne, con un calo netto dell’80% degli infortuni, passati dagli oltre 140mila del 1994 ai 26mila dello scorso anno, l’agricoltura resta uno dei settori più esposti ai rischi. Pesano l’età avanzata degli agricoltori, i macchinari spesso di vecchia generazione, la conformazione difficile dei terreni e il fatto che gli imprenditori agricoli si trovano spesso a operare da soli. In queste condizioni, la tecnologia può aiutare, ma non sostituire la preparazione e l’attenzione quotidiana. Coldiretti è da tempo in prima linea con piani formativi per il responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione nelle imprese, corsi aziendali sull’uso sicuro dei macchinari agricoli, consulenze per la valutazione dei rischi e campagne di informazione capillare. Anche il sistema della bilateralità agricola ha dato il suo contributo, con l’Eban (Ente Bilaterale Agricolo Nazionale) che stanzia fin dal 2016 fondi significativi per la formazione delle varie figure degli addetti alla sicurezza. Basti ricordare che per il 2025 il bando per la formazione sulla sicurezza rende disponibili per le aziende e lavoratori più di 1.700.000 euro a fondo perduto. In nessuna delle 8 edizioni del bando dal 2016 al 2025, è andato inutilizzato un solo euro, e questo a dimostrazione del fatto che all’offerta di formazione sulla sicurezza le imprese agricole rispondono e con grande prontezza. Lo stesso sistema territoriale, gli Ebat, concorre sostenendo i costi per rendere operativi operativi i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza Territoriale. Coldiretti chiede infine che le imprese agricole condotte direttamente abbiano accesso a una formazione realmente efficace e facilmente fruibile, sviluppando piani di comunicazione continuativi e semplificando le norme. |
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