il Punto Coldiretti

Le imprese puntano sullo sviluppo agro-territoriale

Coldiretti può svolgere un ruolo determinante per promuovere e sostenere lo sviluppo agro-territoriale, cioè processi di sviluppo locale ad alta valorizzazione delle imprese agricole e dei contesti rurali.

E’ uno degli aspetti evidenziati dal nuovo quaderno del Gruppo 2013: “Imprese agricole e sviluppo locale”, presentato a Palazzo Rospigliosi.

Nel libro vengono riportati i risultati di una ricerca applicata a due casi studio – le province di Cosenza e di Cuneo, che si proponeva di esplorare il contributo potenziale che l’impresa agricola può offrire allo sviluppo socio-economico locale. Strumento di analisi della ricerca è stato uno specifico schema metrico – testato nei due territori pilota – che ha tentato di definire in dettaglio e di misurare le diverse forme di valorizzazione ed interazione delle imprese agricole con le risorse territoriali disponibili e con gli altri comparti dell’economia locale.

L’applicazione dello schema non ha rappresentato una semplice analisi comparativa, ma un esercizio allo stesso tempo: interpretativo, offrendo chiavi utili per approfondire e dare operatività alla dimensione multifunzionale dell’agricoltura; di autodiagnosi dell’Organizzazione (sotto il profilo, ad esempio, della conoscenza delle imprese rappresentate e dei loro fabbisogni, della mission e del sistema di valori proposti, dell’equilibrio fra i modelli strategici perseguiti e la loro applicazione empirica); di possibile benchmarking fra le diverse Strutture territoriali. Riguardo a quest’ultimo aspetto è emersa, tra le altre, la presenza e l’opportunità di socializzare alcune iniziative esemplari delle Federazioni pilota nell’ambito del network Coldiretti o attraverso la creazione di una vetrina delle best pratices.  

I risultati della ricerca evidenziano una situazione particolarmente favorevole nella provincia di Cuneo, che riesce infatti a sfruttare gran parte delle opportunità offerte dalla diversificazione ed integrazione dell’impresa agricola nell’ambito dell’economia locale; anche la performance di Cosenza è tuttavia positiva ed in costante evoluzione. 

In entrambi i contesti, Coldiretti svolge il ruolo di protagonista “pro-attivo” dei processi di sviluppo agroterritoriale, attraverso l’erogazione di servizi specialistici alle imprese oppure la promozione di iniziative specifiche. Oltre ad essere ben radicate sul territorio, le due Federazioni presentano infatti numerose delle caratteristiche tipiche di un buon attore settoriale: rappresentatività e capacità aggregativa; conoscenza approfondita del settore; competenze tecniche e specialistiche connesse all’erogazione di servizi di assistenza tecnica, alla promozione e alla gestione di specifiche politiche di intervento; competenze di networking; ecc.

In particolare la Federazione di Cuneo esprime quasi al massimo le sue potenzialità di promotore dello sviluppo agro-territoriale, ma anche quella di Cosenza è in rapida ascesa, soprattutto negli ultimi anni grazie al potenziamento di competenze e strutture tecniche. Diverse le criticità o, al contrario, le opportunità per l’azione di Coldiretti evidenziate dal dibattito; fra queste: la presenza e l’efficacia delle politiche comunitarie, nonché nazionali e locali; la consapevolezza e la capacità di iniziativa, anche volontaria, degli operatori agricoli rispetto alle loro opportunità di sviluppo a livello locale; la presenza di caratteristiche specifiche dei contesti territoriali (ad esempio geografiche ed ambientali, oppure legate alle vocazioni produttive) che possono agevolare o condizionare tali opportunità di sviluppo.

Positivo il riscontro dei dirigenti delle 2 Federazioni provinciali ad accogliere la sfida, lanciata implicitamente dai risultati della ricerca e dal dibattito svolto nel corso dell’incontro, ad evolvere il proprio ruolo verso quello di attore “generale” dello sviluppo locale e non solo di attore settoriale, in altri termini di attore sociale in grado di contribuire alla realizzazione di progetti a sostegno del sistema territoriale complessivo, sviluppando la conoscenza ed una visione strategica di sviluppo, oltre che del settore, di tutto il territorio ed acquisendo visibilità sempre maggiore nella platea degli attori socio-istituzionali e della progettualità locali.

L’incontro a Palazzo Rospigliosi ha rappresentato un utile momento di riflessione, fra gli accademici ed i rappresentanti Coldiretti, nazionali e delle province interessate,  anche su altri aspetti come la sostenibilità del modello dello sviluppo locale nel quadro delle recenti trasformazioni, nonché di crisi, dell’economia globalizzata. Ma anche l’opportunità di potenziare l’approccio allo sviluppo rurale come “sviluppo locale integrato” delle aree rurali nei processi di rimodulazione dei Psr previsti dall’health check, al fine di mettere a valore tutte le potenzialità dell’impresa agricola multifunzionale in termini di diversificazione delle economie locali e produzione di beni pubblici e collettivi.

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