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Le modalità di movimentazione degli animali sensibili alla Lingua blu

In attesa di un’ulteriore valutazione della situazione epidemiologica, il Ministero della Salute ha stabilito le modalità per la movimentazione degli animali sensibili alla Lingua blu (sierotipo 8) dalle aree di restrizione e all’interno di esse. Per un raggio di 150 km intorno ai casi di circolazione virale, infatti, non può uscire nessun animale vivo se non vaccinato o naturalmente immunizzato, secondo quanto stabilito dalla normativa comunitaria.

La movimentazione dalla zona di restrizione, al di fuori della zona infetta verso il rimanente territorio nazionale (zone indenni da sierotipo 8), è consentita esclusivamente agli animali che vanno verso macelli designati; condizione necessaria è che gli animali siano stati sottoposti a visita clinica da parte del Veterinario Ufficiale (l’esito della visita risulta nella sezione E del Mod. IV che scorta gli animali).

Nel dettaglio, le movimentazioni sono così stabilite:

Animali da vita. Solo i vitelli di età inferiore a 30 giorni e provenienti da aziende situate nella zona di restrizione, ma al di fuori della zona infetta, possono essere inviati presso le aziende da ingrasso situate nella stessa zona di restrizione. Se inviati direttamente all’azienda da ingrasso di destinazione devono essere sottoposti, con esito favorevole, a visita clinica da parte del Veterinario Ufficiale (che registra l’esito della visita nella sezione E del Modello IV che accompagna gli animali). Se inviati invece verso specifiche aziende – individuate dall’Autorità regionale competente – possono essere scortati dal solo Modello IV, a condizione che nelle aziende individuate siano sottoposti con esito favorevole a visita clinica da parte del Veterinario Ufficiale ed entro la medesima giornata vengano trasferiti verso le aziende di destinazione definitiva. Saranno le Regioni e le Province autonome a comunicare al Ministero l’elenco delle aziende individuate.

Animali da macello. La movimentazione degli animali all’interno della zona di restrizione ma provenienti da aziende poste in zona infetta, è consentita esclusivamente verso macelli designati e a seguito di visita clinica del Veterinario Ufficiale. La movimentazione all’interno della zona di restrizione, al di fuori della zona infetta, è consentita verso macelli anche non designati a condizione che gli animali siano stati sottoposti a visita clinica da parte del Veterinario Ufficiale; oppure verso macelli designati anche senza essere stati sottoposti a visita clinica da parte del Veterinario Ufficiale a condizione che il detentore registri in BDN, al massimo entro 24 ore dall’evento, la movimentazione in uscita (con indicazione degli identificativi degli animali e del codice del macello di destinazione) e a condizione che il responsabile dello stabilimento di macellazione registri in BDN l’avvenuta macellazione al massimo entro 48 ore dalla macellazione.

I problemi nascono intorno alla zona cosiddetta “infetta” che è circoscritta a 20 km intorno ai casi accertati. L’impossibilità di spostare gli animali vivi sta creando non poche difficoltà alle circa 2.000 imprese di allevamento di bovini da latte che allevano circa 35.000 vacche da cui nascono 15.000 vitelli maschi da destinare alle aziende della filiera del vitello a carne bianca situate entro i 150 km ma fuori dalla zona infetta.

Si è parlato anche della vaccinazione e del tipo di vaccino da utilizzare. Attualmente, il presidio vaccinale disponibile è solo quello vivo attenuato prodotto in Italia; a partire da maggio sarà possibile disporre di un primo quantitativo di oltre 2 milioni di dosi dell’inattivato privo di effetti indesiderati, ma insufficiente a vaccinare tutti gli animali. È stato quindi proposto di vaccinare prioritariamente le vacche da latte, gli ovini, gli animali da vita che devono essere movimentati fuori dalla zona di restrizione.

Infine, è stata presa in esame la proposta di istituire stalle di quarantena a prova di insetto vettore (culicoides). Attualmente, questo tipo di strutture di confinamento non sono presenti nel nostro Paese; vanno quindi definite e verificate le condizioni di un loro eventuale utilizzo da parte dei Centri genetici e dei Centri Tori.

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