il Punto Coldiretti

L’energia apre al libero mercato per imprese e cittadini

Tutti i cittadini e le piccole imprese (se connesse in bassa tensione, con meno di 50 dipendenti e un fatturato annuo non superiore a 10 milioni di euro) hanno ora il diritto di scegliere liberamente il proprio fornitore di energia elettrica e gas naturale. Grazie alla liberalizzazione introdotta dall’Unione Europea, dal 1° luglio del 2007, in Italia e nel resto dell’UE tutti i clienti, anche domestici, possono scegliere liberamente il fornitore di energia elettrica e di gas. Per tutelare attivamente gli interessi dei consumatori perché possano sfruttare appieno i vantaggi dell’apertura dei mercati energetici, la Commissione Europea ha anche redatto una Carta europea dei consumatori di energia per introdurre nuovi diritti, tutele e obblighi per una migliore qualità dei servizi, affinché la realizzazione di un vero mercato unico dell’energia nell’Unione porti reali benefici a tutti, alle imprese e ai cittadiniconsumatori.

Prima di tutto conviene ricordare ai lettori che la liberalizzazione riguarda l’attività di vendita dell’energia elettrica al dettaglio. Per essere venduta ai clienti l’energia elettrica deve essere prodotta in appositi impianti, e trasportata sulle reti di trasmissione nazionale e di distribuzione locali fino al contatore. Le attività di trasmissione e distribuzione restano gestite in esclusiva dagli stessi operatori che l’hanno fatto fino ad oggi, perché non sarebbe conveniente realizzare nuove reti in concorrenza con quelle esistenti.

Le attività di produzione dell’energia elettrica, di importazione e di vendita all’ingrosso sono già state liberalizzate nel 1999 e contestualmente è stata introdotta la libertà di scelta per i clienti con consumi più elevati, ed è stata via estesa ai clienti con consumi più bassi. Così dal 1 luglio 2004 tutti i clienti non domestici sono stati liberi di scegliere il proprio fornitore.
Solo a partire dal 1° luglio 2007 in Italia, come nel resto dell’Unione Europea, è scattata la completa liberalizzazione del mercato dell’energia elettrica. Questo significa che tutti possono scegliere liberamente un nuovo venditore di elettricità o cambiare contratto, selezionando sul mercato libero l’offerta ritenuta più interessante e conveniente. Si tratta di una scelta volontaria, non obbligata.

Fino al 30 giugno dello scorso anno le famiglie italiane hanno pagato la bolletta dell’energia elettrica in base a tariffe fissate dall’Autorità (D2 o D3). La più diffusa è la D2, applicata a tutte le famiglie residenti con potenza impegnata fino a 3 kW (kilowatt); vi è poi la tariffa D3 applicata ai non residenti (in pratica le seconde case), e ai residenti con una potenza impegnata oltre i 3 kW. Queste tariffe, oltre alle imposte, comprendevano sostanzialmente tre gruppi di voci: l’energia e la sua commercializzazione, i costi di trasporto e misura, gli oneri generali del sistema elettrico (contributi per la ricerca, le fonti rinnovabili, lo smaltimento scorie nucleari, etc) previsti per legge.

Dal 1° luglio, si esce dal vecchio sistema delle tariffe e si passa a bollette calcolate sommando prezzi e tariffe. Il prezzo dell’energia sarà determinato liberamente dal mercato, tramite le offerte delle diverse società di vendita. Restano invece soggetti a tariffe dell’Autorità le altre voci: i servizi di trasmissione, distribuzione e misura dell’energia (che necessitano di infrastrutture e non possono essere messi in concorrenza) e gli oneri generali di sistema già citati. La nuova bolletta, dunque, sarà composta, oltre che dalle imposte, da un prezzo (dell’energia) e una tariffa (per i servizi legati a infrastrutture).
Grazie alla “liberalizzazione” del mercato, i consumatori acquistano il nuovo diritto. Possono infatti decidere in ogni momento di cambiare contratto o mantenere ancora la fornitura alle condizioni economiche e contrattuali fissate dall’Autorità, il cosiddetto servizio di maggior tutela, disponibile solo per le famiglie e le piccole imprese (se connesse in bassa tensione, con meno di 50 dipendenti e un fatturato annuo non superiore a 10 milioni di euro).

Per gli altri clienti (le imprese con 50 o più dipendenti, o con fatturato annuo superiore a 10 milioni di euro, o non alimentate in bassa tensione) sarà istituito un “servizio di salvaguardia”, che assicurerà la fornitura a condizioni tali da incentivare il passaggio al mercato libero. In attesa dell’entrata in funzione del “servizio di salvaguardia”, la fornitura sarà assicurata dai distributori locali o dalle loro società di vendita a condizioni e prezzi che dovranno essere resi pubblici dagli stessi fornitori
L’Autorità per l’energia elettrica e il gas è impegnata a far sì che tale diritto sia sempre più facilmente esercitabile e che i consumatori possano decidere sempre più liberamente, consapevolmente e convenientemente, in uno scenario di vera concorrenza ed efficienza di mercato.

Pertanto a partire dal 2008 l’Autorità ha fissato standard di qualità obbligatori anche per i call center delle aziende di vendita e per quelle che forniscono il servizio di maggior tutela, per migliorare le prestazioni (ad esempio, standard minimi sulla semplicità di accesso, chiamate gratis almeno da rete fissa, tempi di attesa massimi). Per più approfondite informazioni si consiglia di consultare il sito dell’AEEG http://www.autorita.energia.it/consumatori/index_1luglio.htm o di contattare il n° verde 800.166.654.

Registrato presso il Tribunale Civile di Roma, Sezione per la Stampa e l'Informazione al n. 367/2008 del Registro della Stampa. Direttore Responsabile: Paolo Falcioni.
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