il Punto Coldiretti

L’Epaca festeggia i sessant’anni tra storia e nuovi bisogni

Mentre proseguono in tutta Italia gli eventi programmati per i sessanta anni dell’Epaca, è stata organizzata  a Frosinone una giornata per rendere omaggio ai protagonisti del passato e ripercorrere il cammino che ha condotto il Patronato a raggiungere livelli ragguardevoli, numerici e qualitativi, nell’assistere tutti i cittadini nei percorsi burocratico-amministrativi per l’ottenimento dei propri diritti.

Targhe di riconoscimento ed attestati, sono stati conferiti a tutti quelli che hanno “militato”, in questi anni, in Ciociaria e nel Lazio, profondendo lavoro e dedizione negli uffici, sportelli e nei tanti recapiti dell’organizzazione. Particolare merito è stato tributato al primo Direttore Generale del Patronato, Franco Roasio, artefice dell’impianto originario del patronato, con la realizzazione del livello provinciale e la definizione degli aspetti organizzativi, ancora oggi moderni e funzionali.

L’incontro tra  Fiorito Leo, attuale Direttore Generale di Epaca, e Roasio è stato il momento più caratterizzante della kermesse, poiché la sala gremita non ha percepito due mondi in contrapposizione, ma un unico modello che con il forte senso della “cultura del bisogno” ha saputo coniugare la tutela individuale con quella collettiva, ha saputo difendere, cioè, sia il coltivatore che la sua famiglia, per arrivare, nell’attualità, alla difesa della totalità dei cittadini. Occorre ricordare che Franco Roasio, con l’Epaca agli albori ma una Coldiretti già protagonista, rappresentò un valido supporto alla diffusione e godimento dei benefici derivanti dalle grandi riforme in campo previdenziale e sanitario che segnarono quegli anni.

Oggi, invece, la sfera dei bisogni – anche quelli di nuovo tipo – non è solo orientata alla rivendicazione dei diritti ma punta verso nuove opportunità e nuovi orizzonti di vita, verso il lavoro ed altri bisogni differenziati che occorre saper interpretare. L’Epaca moderna, con la continua formazione e con un grado elevato d’informatizzazione non solo, assolve da protagonista le funzioni di assistenza e tutela sui temi tradizionali dello Stato sociale, ma arriva a rappresentare un asset strategico – organizzativo, in grado di garantire il servizio alle persone, così come 60 anni fa, nonostante la società sia in crisi e in una fase di profondi mutamenti economici e sociali.

Fiorito Leo, stringendo la mano a Roasio, ha concluso, dicendo “la storia è inevitabilmente anche futuro. Noi, in questi anni, abbiamo avuto la capacità di uscire dall’era del corporativismo per stare in mezzo alla gente, incontrandola, come oggi, per ascoltare i problemi e tentare di risolverli con tutto il nostro impegno. Questa è stata la nostra più grande scommessa, che, posso affermare, con l’aiuto di chi ci ha preceduto, abbiamo decisamente vinto. In un momento particolare della rappresentanza, – ha aggiunto – noi siamo, non un patronato, ma il patronato della Coldiretti, fatto da persone capaci, caparbie, sempre disponibili che permettono servizi di qualità e numeri significativi, numeri da primato”. 

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