L’Europa punta sulla filiera corta per i biocarburanti
Gli obiettivi europei e nazionali in materia di fonti rinnovabili assegnano un ruolo significativo alle biomasse, siano esse residuali o dedicate, sia per la generazione di energia che per i trasporti. L’Unione Europea con la Direttiva 2009/28, “fonti rinnovabili”, ha tracciato un quadro comunitario di sviluppo delle fonti rinnovabili nei settori elettrico, calore e trasporti, entro il 2020, fissando degli obiettivi di sostituzione, del 20% rispetto ai consumi finali lordi di energia e almeno il 10% dei consumi finali dei trasporti, che dovrebbero essere soddisfatti per buona parte da bioenergie. Il settore dei biocarburanti è parte integrante della politica energetica, in quanto vengono utilizzati in miscela con i carburanti fossili, che costituiscono i naturali sostituti, ma sono strettamente legati all’agricoltura, in quanto le materie prime sono di origine vegetale. Un’altra Direttiva la 2009/30, ha invece introdotto obiettivi di sostenibilità complessiva della filiera di produzione, affinché i biocarburanti miscelati sul suo territorio siano veramente verdi, durante la loro produzione devono contribuire in maniera sostanziale alla riduzione di gas serra, devono tutelare la biodiversità, preservando i territori ad elevato stock di carbonio, non devono provenire da materie prime ad uso alimentare. Nell’ambito delle agro-energie, la produzione di bioetanolo da sorgo zuccherino potrebbe essere un esempio di complementarietà tra agricoltura ed energia, supportando la sostenibilità ambientale (riduzione delle emissioni di gas serra), agronomica (riduzione consumo idrico e di fertilizzanti) ed economica (integrazione al reddito), con la creazione di nuovi posti di lavoro. In questo contesto si inserisce il progetto Sweethanol, finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma Intelligent Energy Europe (IIE). In questa fase l’iniziativa ha come obiettivo la costruzione di un processo di discussione sulla sostenibilità di un modello di filiera corta, per la produzione di bioetanolo di I° generazione da sorgo zuccherino, in impianti decentralizzati, di piccola e media taglia, con una capacità produttiva di 5.000 – 15.000 tonnellate all’anno di bioetanolo, rafforzando così il ruolo dell’agricoltura locale. Al fine di avviare il processo di discussione, si svolgeranno due workshop, uno a Torino (il 15 giugno), e uno a Padova (il 21 giugno), all’interno del quale verranno affrontate e discusse alcune problematiche relative a questo tipo di produzione, che richiede una complessa integrazione, tra filiera di approvvigionamento e tecnologie di trasformazione. Grazie alla partecipazione di esperti e operatori del settore, verranno discussi aspetti tecnici, logistici,economici, energetici, ambientali e amministrativi, ma soprattutto sarà analizzato e messo in discussione il modello stesso di filiera. In modo tale da garantire alla fine del dibattito, a tutti i partecipanti una visione chiara ed esauriente, sugli impatti che questo tipo di produzione potrebbe avere, sulla filiera agricola italiana. Parte integrante del progetto, è la creazione di una community on-line, strumento indispensabile per ottenere e scambiare informazioni su questo tipo di produzione. Alla community hanno già aderito esperti del settore da tutto il Mondo, http://esse-community.eu/it/ , è possibile inoltre ottenere ulteriori informazioni, circa il programma degli eventi, articoli e pubblicazioni, visitando il sito http://www.fattoriedelsole.org/. |