il Punto Coldiretti

L’import di pere argentine non fa bene al made in Italy

Puntuali come ogni anno sono arrivate le pere William dall’Argentina. Bianche e rosse sono la chicca della distribuzione, grande e piccola, italiana e non. Vendute spesso in offerta, a volte anche sottocosto, mentre le nostre Abate, Kaiser e Conference, di ottima qualità, sono ancora presenti sul mercato e lo saranno fino a maggio.

È nato prima l’uovo o la gallina? Sono i consumatori che spingono i dettaglianti a vendere queste pere o sono i dettaglianti che per stimolare i consumatori, propongono questi prodotti? Non è dato saperlo. Sta di fatto che tutti – a capitale italiano e non, Gd e non – propongono le pere argentine. E magari, ogni tanto, si dimenticano di scrivere da dove vengono.

L’Italia è il secondo produttore mondiale di questo frutto (dopo la Cina) e primo produttore dell’Unione. In tutta Europa apprezzano le nostre pere, tanto che una su quattro di quelle prodotte in Italia viene esportata. E quindi viene da chiedersi: c’è proprio bisogno in questo periodo di importarle?

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