il Punto Coldiretti

L’Ue chiede l’arbitrato del Wto contro i dazi russi sull’olio di palma

I produttori agricoli dell’Ue sono strangolati da mesi di embargo russo che tra agosto e novembre hanno provocato direttamente più di 50,7 milioni di euro di mancate esportazioni, più un calo generalizzato dei prezzi sui mercati di tutta Europa per i prodotti colpiti direttamente e indirettamente dall’embargo e l’Unione, che questo embargo lo ha deciso, cosa fa? Prima stabilisce una serie di misure di intervento ridicole che sono talmente inutili da rimanere sottoutilizzate: dai ritiri agli stoccaggi, tutto fumo negli occhi.

Poi, non paga dei risultati, la nostra ineffabile Ue cala l’asso: chiede all’organizzazione mondiale del commercio (Wto) la costituzione di un comitato di arbitraggio riguardo ad alcuni dazi di importazione della Russia, che ritiene eccessivi, per i prodotti cartacei, i refrigeratori e (udite, udite!) l’olio di palma. Sì, l’olio di palma, proprio il prodotto che ha massacrato il mercato del burro e dell’olio extravergine di oliva, sostituendoli in forma anonima, fino al 13 di dicembre, quando è entrato in vigore l’obbligo di chiamare questo olio con il suo nome e non celarsi dietro la dizione “grassi vegetali”, nei dolci, nelle pizze, nella panetteria, industriale ed artigianale.

L’olio di palma è il grasso su cui sono maggiori le discussioni, per almeno due ordini di motivi. Il primo aspetto controverso è quello nutrizionale, perché l’olio di palma è considerato avere un profilo nutrizionale di scarso valore. Il secondo aspetto è quello ambientale, perché l’enorme sviluppo del mercato dell’olio di palma ha portato e porta al disboscamento selvaggio di vaste foreste. Le importazioni italiane di olio di palma nel corso del 2014, da gennaio ad novembre, i dati ad oggi disponibili, hanno raggiunto 1.578.000.000 di chilogrammi, con un balzo di quasi 300.000.000 di chilogrammi rispetto allo stesso periodo del 2013.

Se questa progressione verrà confermata anche dai dati di dicembre, il 2014 farà segnare il record di sempre nelle importazioni di olio di palma in Italia, superando il miliardo e 600.000.000 di chilogrammi (teoricamente 25 chilogrammi di olio di palma per italiano in un anno!). Per capire quanto tumultuosa sia stata questa crescita, basti pensare che nel 1991, nello stesso periodo (gennaio-ottobre) erano stati importati 157.000.000 chilogrammi di olio di palma.

L’olio di palma proviene principalmente dall’Indonesia, dalla Malesia e dalla Thailandia. Questo tipico prodotto delle campagne europee, dal nord Europa al profondo Mediterraneo, si è guadagnato l’attenzione della “nostra” Ue, che si dimentica dei prodotti agricoli comunitari quando stipula accordi – privi di reciprocità – con tutto il mondo, massacrando le nostre produzioni di fiori, piante, ortofrutta, appunto burro, olio extravergine di oliva e chi più ne ha più ne metta. Ma si impegna fino in fondo per l’olio di palma. E’ questa l’Unione che sognavano i padri fondatori?

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