“C’è un ricambio generazionale in atto», assicura Sergio Marini, presidente della Coldiretti, nell`evidenziare come i giovani mostrino un rinnovato interesse per l`agricoltura.
Cosa si può fare per incoraggiarli di più?
«Purtroppo, a frenare gli entusiasmi dei tanti giovani che vorrebbero trovare occasioni di lavoro in campagna ci sono molti ostacoli all`ingresso: dal costo dei terreni al credito. Un giovane, più degli altri, ha bisogno di prospettive di lungo periodo per la propria impresa e queste si possono offrire solo se sarà fatta giustizia dei "furti" che ha subìto in questi anni la nostra agricoltura,).
Quali furti?
«Da una parte il furto di identità e di immagine che vede sfacciatamente immesso in commercio cibo proveniente da chissà quale parte del mondo come italiano; dall`altra il furto di valore aggiunto che vede sottopagati i nostri prodotti agricoli, senza alcun beneficio per i consumatori. Su questi fronti la Coldiretti ha deciso di dare battaglia impegnandosi direttamente a costruire una filiera agricola tutta italiana, con l`obiettivo di tagliare le intermediazioni e arrivare a offrire, attraverso la rete di Consorzi agrari, cooperative, farmers rnarket (mercati dei contadini), agriturismi e imprese agricole, prodotti alimentari al cento per cento italiani, firmati dagli agricoltori e al giusto prezzo. Un progetto per valorizzare il bello e il buono del nostro Paese, che punta sulla capacità di sviluppare la competitività delle imprese legandole al territorio. Un progetto che ha suscitato un grande interesse tra i giovani».
Ma che ha anche creato un forte consenso tra i cittadini-consumatori?
«Cadono proprio in questi giorni i dieci anni dall`approvazione della Legge di orientamento che ha allargato i confini dell`attività agricola e ha aperto nuove e interessanti opportunità, che principalmente i giovani hanno dimostrato di saper cogliere, dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta fino all`offerta di servizi alle pubbliche amministrazioni nella cura del verde pubblico. Oggi un giovane agricoltore può produrre e vendere birra ottenuta dal suo orzo o pane preparato dal proprio grano. Il rapporto diretto con il consumatore ha creato le condizioni per un nuovo ruolo sociale ed economico della Coldiretti».
Che cosa rappresenta oggi la Coldiretti?
«È un`organizzazione in crescita che ha esteso la propria rappresentanza dalle imprese singole alle cooperative, dal settore agricolo a quello della pesca, dall`agricoltura tradizionale ai mercati di Campagna amica. A tal proposito, in pochi anni abbiamo realizzato la più estesa rete presente in Europa di mercati degli agricoltori che vendono direttamente i loro prodotti e presto apriremo anche le Botteghe nelle città. La Coldiretti è diventata una grande forza sociale. L`unica nel Paese che attraversa un percorso di rigenerazione dell`agricoltura senza tradire la natura e i valori della terra. Abbiamo trasferito in un progetto imprenditoriale concreto l`idea che un Paese come il nostro può ricominciare a crescere in un mercato globale se scommette su ciò che ha di unico ed esclusivo: il nostro buon cibo made in Italy, il nostro territorio, i nostri talenti e il nostro insuperabile genio creativo».