Mentre l’Europa chiude gli stabilimenti della mozzarella blu, l’Italia rilancia la battaglia per l’etichetta d’origine.
Dopo lo scandalo che ha colpito il formaggio più acquistato dai cittadini del Belpaese, l’Ue ha deciso (tardivamente) di correre ai ripari, con la Commissione Europa che ha chiesto all’Autorità sanitaria tedesca lo stop ai prodotti della Milck Wercjager, l’azienda teutonica responsabile dell’immissione sul mercato dei latticini colorati di blu.
Se la scelta comunitaria ricorda un po’ il vecchio adagio del chiudere la stalla quando i buoi sono scappati, lo scandalo mozzarella blu conferma, secondo Coldiretti, la necessità di accelerare sull’obbligo di indicare in etichetta la provenienza del latte utilizzato per difendere consumatori e produttori italiani ed evitare allarmi generalizzati provocati da specifici allarmi sanitari. Per questo va sostenuta in Parlamento l’approvazione del disegno di legge sull’etichettatura obbligatoria di origine degli alimenti che al Senato è già stato ampiamente condiviso sia in commissione Agricoltura che in Aula.
Sulla stessa linea il Ministro delle Politiche Agricole, Giancarlo Galan. “Ritengo che la questione dell’etichettatura d’origine sia sempre più urgente, anche alla luce dei recenti avvenimenti che hanno visto protagonisti alcuni prodotti alimentari provenienti dall’estero – ha spiegato il titolare del Dicastero di via XX Settembre -. Fortunatamente anche l’Unione europea si sta occupando del problema e non posso che salutare con favore i progressi che sta facendo questa linea a Bruxelles e a Strasburgo. Credo comunque che sia opportuno impegnarsi per far approvare al più presto la legge sull’etichettatura anche dal nostro Parlamento”.
Un segnale incoraggiante in tal senso è recentemente arrivato dal Parlamento Europeo che, sotto il pressing della Coldiretti, ha votato finalmente a favore dell’obbligo di indicare il luogo di origine/provenienza per carne, ortofrutticoli freschi e appunto prodotti lattiero caseari.
Solo mettendo in trasparenza tutti i prodotti sarà possibile mettere fine a una situazione che vede oggi stranieri tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro venduti in Italia, mentre la metà delle mozzarelle in vendita è fatta con latte o addirittura cagliate provenienti dall’estero.
