il Punto Coldiretti

Mozzarella di bufala campana, niente azioni a livello europeo

“Non vi sono ragioni per intraprendere azioni a livello europeo”: questo è quanto dichiarato dalla Commissione dopo aver ricevuto informazioni, da parte del Governo italiano, sulle misure che il nostro Paese intende attuare per evitare che vengano immesse sul mercato comunitario partite di mozzarella contenente una quantità di diossina superiore ai livelli ammessi per la commercializzazione.  

Il programma straordinario di controllo della diossina prevede che le analisi vengano effettuate nei caseifici, all’interno di  cisterne contenenti latte di allevamenti identificati attraverso il sistema della rintracciabilità. Nel momento in cui scattano le analisi, il latte – e quindi la mozzarella – non vengono messe sul mercato, ma di fatto segregate e bloccate, fino ad esito negativo (presenza diossina inferiore a 2pg nel latte). Tutti i caseifici – e quindi tutti gli allevamenti conferenti – dovrebbero essere controllati nel giro di 15-20 giorni. Sulla base di questa proposta, rimangono purtroppo poco chiari alcuni aspetti organizzativi, come ad esempio chi sono e quanti sono i laboratori, se utilizzano una metodica uniforme (si parla di laboratori italiani e europei) , quali sono i tempi di risposta, ma soprattutto se e per quanto tempo viene bloccato il latte (le cisterne saranno sufficienti?). Soprattutto, non viene risolto il nodo centrale: sapere da dove viene la diossina, per stabilire eventuali bonifiche e aggredire le cause.

Il programma presentato dalla Autorità italiane è stato comunque  valutato in modo molto positivo dalla Commissione europea che ha rivisto sostanzialmente il suo approccio al problema, dapprincipio estremamente critico. Infatti, sino al giorno precedente, l’Esecutivo comunitario riteneva insufficienti, sino a quel momento, le azioni intraprese dalle Autorità italiane, ventilando la possibilità di adottare misure di salvaguardia più rigorose per garantire la sicurezza di tutti i prodotti lattiero-caseari della Campania. Nonostante la positiva evoluzione della posizione adottata dalla Commissione europea, è necessario rimarcare la schizofrenia generata da un approccio al problema estremamente mediatico, con il susseguirsi di dichiarazioni contraddittorie che hanno creato confusione e incertezza tra i consumatori a livello nazionale e internazionale. Questo atteggiamento, assunto sia delle Autorità italiane e sia di quelle comunitarie – opposto all’approccio diplomatico auspicato sin dall’inizio da Coldiretti – ha causato al sistema produttivo della mozzarella di bufala campana danni stimabili in quasi mezzo milione di euro al giorno, ai quali si aggiungono perdite incalcolabili provocate dal negativo ritorno d’immagine dell’intero agroalimentare Made in Italy.

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