il Punto Coldiretti

Mucche a capre a San Pietro per la festa di S.Antonio Abate

Sono migliaia gli allevatori della Coldiretti arrivati a Roma per festeggiare San Antonio Abate patrono degli animali. A piazza San Pietro hanno portato, assieme all’Aia – Associazione italiana allevatori, mucche, asini, pecore, maiali, capre, cavalli, galline e conigli delle razze più rare, dando vita ad una vera e propria ‘Arca di Noe’ per la tradizionale benedizione. All’iniziativa hanno preso parte, tra gli altri, il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, il presidente Aia Roberto Nocentini e l’Arcivescovo Angelo Comastri.  
 
Tanti gli esempi di produzioni portate in piazza ottenute dal grande patrimonio di biodiversità della Fattoria Italia dove sono allevati oltre 650 milioni tra mucche, galline, maiali, pecore, conigli, capre, bufale, cavalli e asini. Le bellissime mucche Pezzata Rossa, Maremmana e Chianina, la Pecora Merinizzata, la Capra Girgentana con le caratteristiche corna a cavaturacciolo, il maiale Appulo-Calabrese, il Cavallo Agricolo Italiano da Tiro Pesante rapido, l’Asino Ragusano, curiose varietà di conigli, oche e molte altre razze rare e particolari hanno dato vita alla più grande stalla sotto il cielo mai realizzata nella Capitale.

Presente anche una “delegazione” dei cavalli, muli, capre e asini salvati nelle aree colpite dal sisma dove la produzione di latte è calata del 20% anche per stress, decessi e chiusura delle stalle crollate, ma le difficoltà non hanno scoraggiato la maggioranza degli allevatori che, al prezzo di mille difficoltà e sacrifici, non hanno abbandonato il territorio.

“La tutela delle razze in via di estinzione e dell’importante patrimonio dell’allevamento italiano è un risultato ottenuto grazie alla sapiente opera di circa 40mila agricoltori custodi che dopo secoli di abbandono negli ultimi anni si sono profondamente impegnati nel recupero di questo tesoro della nostra biodiversità” ha ricordato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo. 

Ad esempio la mucca Maremmana è discendente dalla razza grigia della steppa o Podolica ed è rustica e frugale, resistente alle malattie e alle difficoltà climatiche e si adatta ai foraggi meno ricchi. Questo bovino ha contraddistinto per secoli le zone paludose della Maremma e si dimostra particolarmente adatta all’allevamento allo stato brado in ambienti marginali in quelle condizioni difficili che hanno spesso caratterizzato l’attività agricola in Italia.

La Capra Nera Capestrina è un altro esempio di razza rustica tipica di territori montani la cui popolazione era arrivata ad appena mille esemplari in Italia. Mentre l’asino ragusano è il padre di quei muli che sul Piave, sul Carso, nei Balcani e in Russia combatterono al fianco degli Alpini durante il primo e il secondo conflitto mondiale. La tradizione contadina ha poi valorizzato animali come l’oca veneta, tipica razza della Pianura Padana, dall’aspetto imponente e dall’andatura un po’ goffa ma simpatica.

La difesa della biodiversità non ha solo un valore naturalistico ma è anche il vero valore aggiunto delle produzioni agricole Made in Italy. Investire sulla distintività è una condizione necessaria per le imprese agricole di distinguersi in termini di qualità delle produzioni ed affrontare così il mercato globalizzato salvaguardando, difendendo e creando sistemi economici locali attorno al valore del cibo.

 

Registrato presso il Tribunale Civile di Roma, Sezione per la Stampa e l'Informazione al n. 367/2008 del Registro della Stampa. Direttore Responsabile: Paolo Falcioni.
2008 © Copyright Coldiretti - powered by BLUARANCIO S.p.A. | Redazione contenuti

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi