Nuova Ocm Vino, serve tutelare le denominazioni italiane
Continuano a Bruxelles, in seno alla Commissione, i lavori per la definizione del regolamento applicativo della nuova Ocm vino in tema di protezione dei vini Dop/Igp. Secondo quanto riferito dal Mipaaf, il testo definitivo dovrebbe essere varato nei primissimi mesi del 2009 mentre le nuove norme entreranno in vigore a partire dal 1° agosto 2009. Il reg. 479/08 ha previsto la definizione di un quadro normativo omogeneo in tutta l’Ue per la protezione dei vini di qualità a legame con il territorio. Il riferimento è la normativa comunitaria per i prodotti agricoli e alimentari fissata nel Reg. 510/2006. Esaminiamo di seguito alcuni aspetti. Le Docg, Doc, Igt saranno automaticamente protette dal nuovo regolamento comunitario, ma gli Stati membri avranno l’obbligo di presentare alla Commissione (entro il 2011) i fascicoli tecnici contenenti i disciplinari di produzione. Solo dopo una verifica di conformità, le denominazioni potranno essere trascritte negli elenchi dei prodotti Dop/Igp. In questo modo sarà migliorata la loro protezione internazionale, ostacolando con maggiore efficacia i tentativi di imitazione. Per quanto riguarda questo ultimo aspetto, il regolamento consentirà una protezione maggiore a quelle denominazioni il cui nome è costituito esclusivamente da un territorio (Chianti, Soave, Barolo ecc), o dall’insieme di una menzione tradizionale esclusiva e un territorio (come Brunello di Montalcino o Est!Est!Est! di Montefiascone), o da un vitigno legato esclusivamente ad un territorio (come Albana di Romagna, Primitivo di Manduria, Fiano di Avellino). Un livello di protezione ridotto sarà invece riservato alle denominazioni il cui nome è costituito da una menzione tradizionale o un vitigno non esclusivi e un territorio (come Recioto di Soave, Recioto di Gambellara, Aglianico del Vulture, Aglianico del Taburno, Docetto d’Acqui, Dolcetto d’Alba). Per queste denominazioni, l’orientamento della Commissione sembra essere quello di limitare la protezione alla sola componente territoriale (ad esempio Soave, Gambellara, Vulture, Taburno). E’ evidente che non appena le nuove norme saranno definite, bisognerà effettuare un’attenta analisi delle denominazioni attualmente esistenti in Italia per valutare l’opportunità di migliorare il livello di protezione di qualcuna di esse, magari provvedendo a modificarne il disciplinare prima del 1° agosto prossimo. Alcune modifiche delle quali già si sta discutendo vanno proprio in tal senso e andranno opportunamente incoraggiate (come il riconoscimento di una Doc “Prosecco”, la modifica della Doc “Valpolicella” e il riconoscimento di una Doc “Amarone della Valpolicella”). Con l’introduzione delle nuove disposizioni, cambieranno le procedure di modifica e di riconoscimento delle denominazioni che – come per gli altri prodotti agroalimentari – avranno un doppio iter: nazionale prima e comunitario poi. Questo aspetto è sicuramente rilevante, perché è prevedibile un allungamento dei tempi necessari per ottenere nuovi riconoscimenti, ma anche per effettuare eventuali modifiche ai disciplinari delle denominazioni esistenti. Se sarà confermato quanto attualmente previsto nelle bozze esaminate, le istanze pendenti alla data del 30 marzo 2009 potranno seguire l’attuale iter normativo (solo livello nazionale). Un aspetto delicato è rappresentato dalla registrazione delle Indicazioni geografiche tipiche a Igp: le disposizioni per questi ultimi prevedono ulteriori obblighi, connessi al cambiamento di status da vino da tavola a vino di qualità. I disciplinari dei nuovi vini Igp dovranno infatti contenere anche nuovi elementi, quali la descrizione delle caratteristiche analitiche e organolettiche, l’obbligo di vinificazione nell’area di produzione, le attività di controllo come per tutti gli altri prodotti Dop e Igp. Sul tema di controlli, è opportuno ribadire che anche le produzioni Igt dovranno uniformarsi a quanto previsto per le denominazioni di origine dei prodotti agroalimentari, attraverso un controllo effettuato dalle autorità pubbliche o da organismi di certificazione privati. Il sistema dei controlli potrebbe cambiare anche per gli attuali vini a denominazione di origine, in quanto gli organismi di certificazione autorizzati dovranno rispondere alla norma europea En 45011; sotto quest’ultimo aspetto bisognerà verificare se i Consorzi di Tutela già autorizzati potranno continuare ad effettuare i controlli “erga omnes”, nel rispetto della nuova normativa. |
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