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Nuovi incentivi per le fonti rinnovabili, entro febbraio il decreto

Il Ministero dello Sviluppo Economico conferma che  il nuovo sistema incentivante per le fonti rinnovabili, diverse dal fotovoltaico, sarà definito prima del raggiungimento del tetto dei 5,8 miliardi fissato dal DM 6 luglio 2012. La proposta va incontro alle tante iniziative di imprenditori agricoli che stanno realizzando dei piccoli impianti a biogas o biomassa integrati alla dimensione aziendale, con una potenza inferiore a 100 o 200kW, e che non sono in graduatoria nei Registri del Gse.

Il Ministero sta infatti lavorando al nuovo decreto sulle fonti rinnovabili che potrebbe essere pronto non oltre la fine di febbraio. Il decreto per il prossimo triennio riguarderà “le fonti rinnovabili diverse dal fotovoltaico”. Il fotovoltaico è escluso dal provvedimento perché il Ministero è convinto che questa fonte possa svilupparsi senza incentivi ma con l’integrazione nel mercato e nelle reti.
 
Nel rispondere in Commissione Ambiente all’interrogazione di giovedì 22 gennaio, seduta n. 368 ( 5-04223 ), il viceministro allo Sviluppo Economico, Claudio De Vincenti, ha confermato l’impegno del Governo a definire in tempi brevi e certi il nuovo sistema di incentivazione per le fonti rinnovabili, con l’obiettivo di dare continuità agli investimenti nel settore.
 
L’obiettivo è arrivare a questa definizione prima dell’effettivo raggiungimento del tetto dei 5,8 miliardi fissato dal precedente DM 6 luglio 2012, tenendo conto del recente aggiornamento del Contatore del costo indicativo cumulato annuo degli incentivi effettuato dal Gestore dei servizi energetici – Gse ( fermo a 5,390 miliardi di euro ).

Mancano, infatti, soli 410 milioni di euro tra il costo indicativo cumulato annuo degli incentivi, calcolato da Gse, e il relativo valore limite di 5,8 miliardi. Tale limite verrà verosimilmente raggiunto nei primi mesi del 2015 a seguito dell’aggiornamento del Pun di riferimento, pari a circa 51 euro per MWh per il 2014.

L’eventualità di una brusca interruzione del meccanismo incentivante avrebbe conseguenze negative per l’impossibilità di accesso agli incentivi da parte dei numerosi impianti di piccola e piccolissima taglia che risultano attualmente in costruzione in prospettiva di un accesso diretto agli incentivi; oltre che l’ impossibilità di utilizzo delle risorse allocate, e di quelle che si renderanno disponibili nel primo semestre del 2015 a seguito dell’esaurimento del periodo di incentivazione per numerosi impianti beneficiari di certificati verdi e CIP6, nonostante sia stato attualmente ammesso a incentivo solo il 52 per cento del contingente di potenza previsto dal decreto ministeriale 6 luglio 2012.

Nella sua risposta all’interrogazione, il viceministro ha anticipato che “è allo studio un meccanismo che sia anche di progressivo avvicinamento alle indicazioni di cui alle nuove linee guida Ue in materia di Aiuti di Stato, sfruttando i tempi transitori da esse previsti”. Il nuovo sistema “oltre che tendere al nuovo modello europeo, dovrà essere caratterizzato da una maggiore efficienza, anche visto l’avvicinamento alla grid-parity di alcune fonti: ciò è in linea con l’esigenza di inserire il settore delle rinnovabili nelle ordinarie regole di mercato e con la politica governativa di contenimento degli oneri per i cittadini, ivi inclusi quelli che gravano sulle componenti tariffarie dell’energia”.
 
Il viceministro ha aggiunto che le risorse economiche per le nuove installazioni “saranno rinvenibili dall’uscita dei vecchi impianti dai previgenti meccanismi, spesso inefficienti da un punto di vista della spesa, e dalla proiezione dell’andamento del “contatore” nel medio termine, garantendo la maggior accuratezza possibile fra la previsione di spesa e gli oneri che i consumatori di energia elettrica saranno realmente chiamati a sostenere. In tal modo, sarà possibile finanziare nuove iniziative senza aumentare la spesa in bolletta”.

Sulle modalità di calcolo del «contatore» degli incentivi del Gse e la variazione dello stesso «contatore» rispetto al prezzo dell’energia, si rileva che, a fronte di un calo del prezzo all’ingrosso dell’energia, è necessaria una maggiore contribuzione a carico delle tariffe elettriche, proprio per garantire all’operatore ricavi costanti. Di tali variazioni, naturalmente, risente in maniera trasparente il contatore: dal momento che il prezzo dell’energia sta conoscendo una fase di costante riduzione, l’onere sulla spesa per incentivi sta crescendo più rapidamente del previsto. Per maggiori informazioni, consulta il sito http://www.fattoriedelsole.org/.

 

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