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Olio d’oliva, dalla Commissione Ue ecco il piano anticrisi

Dopo la presentazione ai Ministri dell’Agricoltura dei paesi produttori europei del Piano d’azione per il rilancio del settore dell’olio di oliva europeo, il Commissario Ue per l’agricoltura e lo sviluppo rurale Dacian Cioloş è intervenuto al gruppo consultivo della Commissione “olive e prodotti derivati” per esporre ai soggetti della filiera i principali elementi contenuti nel Piano, che è solo l’inizio di un processo nel quale sono stati sintetizzati alcuni degli aspetti emersi dopo i vari incontri con le organizzazioni della filiera dei paesi produttori di olio di oliva. Il Piano si articola come segue.

Qualità e controllo del prodotto – La necessità di migliorare il controllo della conformità del prodotto, nel rispetto dei criteri chimici ed organolettici, è ritenuta determinante per evitare il fenomeno della deodorazione e individuazione delle miscele tra olio di oliva e altri oli vegetali. E’ necessario accelerare il lavoro all’interno del Consiglio oleicolo internazionale (Coi) per introdurre nuovi sistemi di analisi, ridurre il limite degli alchili esteri e altri parametri legati alla qualità, migliorare l’etichettatura e agire a livello europeo affinché vengano incoraggiate le confezioni che non permettano il riempimento nell’ambito della catena Horeca. Per la classificazione degli oli è stata evidenziata la necessità di trovare soluzioni (cambio denominazione, esclusione dal mercato per altri utilizzi) ad alcune categorie di oli tipo “olio di sansa”.

Ristrutturazione del settore – Nell’evidenziare il notevole aumento della produzione in alcuni paesi attraverso l’introduzione di impianti intensivi, creando uno stato di eccedenza strutturale, si ritiene determinante l’attuazione di una ristrutturazione del settore (produzione, trasformazione) per aumentare il reddito aziendale e rispondere meglio alle esigenze del mercato, in particolar modo sulla qualità del prodotto. Tale azione dovrebbe essere sviluppata all’interno dei “Piani di Sviluppo Rurale”, elaborando programmi di settore sulla base delle esigenze e della dotazione finanziaria disponibile.

Strutturazione della filiera – Il diverso grado di organizzazione delle strutture del mondo agricolo a livello dei paesi produttori impone una revisione attraverso un aumento delle dimensione e della rappresentatività, in modo da rafforzare il potere contrattuale dei produttori all’interno della catena alimentare. Dovrebbero essere utilizzati gli aiuti del secondo pilastro per consentire ai gruppi di produttori di adeguare la loro produzione e garantire una commercializzazione aggregata.

Promozione – Entro la fine di quest’anno verranno presentate delle proposte legislative per rendere più efficaci le azioni e incrementare i consumi attraverso una adeguata informazione, intercettando i potenziali consumatori di olio di oliva. Si sta valutando di prevedere programmi per l’impiego di “Olio di oliva nelle scuole”, strutture molto importanti per il futuro consumo. Grande risalto va dato all’evidenziazione delle caratteristiche delle diverse categorie degli oli, alle qualità nutrizionali, ai marchi, all’origine. Su quest’ultimo aspetto esistono ancora delle perplessità, dovute al fatto che l’obiettivo dovrebbe essere la promozione del prodotto comunitario.

Concorrenza dei paesi terzi – Più che impedire le importazioni, va rafforzata la fiducia dei consumatori e la trasparenza sul mercato, ma vanno intensificati anche i controlli per evitare concorrenza sleale/frodi. I paesi tradizionalmente consumatori stanno sviluppando la loro produzione ed attuando metodi di controlli non riconosciuti dal Codex e Consiglio oleicolo  sulla produzione importata, creando di fatto un ostacolo alle importazioni. Su questo va coinvolto più direttamente il Coi in modo da creare le condizioni per l’attuazione di una migliore armonizzazione delle norme di qualità nell’ambito degli Stati membri. Tra l’altro, il 31 dicembre 2014 scade l’accordo tra Consiglio e Stati aderenti (attualmente 17 membri, tra cui l’Unione Europea); per meglio armonizzare le esigenze dei paesi produttori con quelle dei consumatori, andrebbe valutata l’opportunità di estendere le adesioni anche a paesi consumatori di olio di oliva.

Per il Commissario Cioloş, gli obiettivi del piano si raggiungeranno con strumenti il più possibile condivisi e attraverso le disposizioni già vigenti, le nuove misure della riforma della Pac e una puntuale normativa da prevedere ogniqualvolta si giungerà a definitive azioni da attuare.  

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