il Punto Coldiretti

Olio, prezzi alla produzione ai minimi da dieci anni a causa del falso made in Italy

Il crollo dei prezzi alla produzione del 19 per cento nel primo trimestre del 2012 è dovuto al fatto che viene spacciato come Made in Italy olio di oliva importato e non certo al crollo dei consumi che, al contrario, in Italia sono aumentati del 4,2 per cento, mentre la produzione si è ridotta addirittura del 6 per cento nell’ultima raccolta.

E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare l’allarme del Financial Times sul crollo dei prezzi dell’olio di oliva ai minimi da 10 anni. La crisi di mercato dell’olio di oliva è una realtà le cui motivazioni per l’Italia vanno però ricercate nella mancanza di trasparenza sulla provenienza dell’olio di oliva in vendita.

L’arrivo di olio di oliva straniero in Italia ha raggiunto il massimo storico di 584mila tonnellate e ha superato la produzione nazionale, in calo nel 2011 a 483mila tonnellate. ll risultato del sorpasso è il fatto che oggi la maggioranza delle bottiglie di olio proviene da olive straniere senza che questo sia sempre chiaro ai consumatori.

Sotto accusa è anche la mancanza di trasparenza visto che quattro bottiglie di olio extravergine su cinque in vendita in Italia contengono miscele di diversa origine, per le quali è praticamente illeggibile la provenienza delle olive impiegate, secondo una indagine della Coldiretti. E questo nonostante sia obbligatorio indicarla per legge in etichetta dal primo luglio 2009, in base al Regolamento comunitario n.182 del 6 marzo 2009.

Per superare queste difficoltà era stato firmato il 3 agosto 2011 dall’allora Ministro delle Politiche Agricole Saverio Romano il decreto "Norme in materia di leggibilità delle informazioni inerenti l’origine dei prodotti alimentari" che, a distanza di quasi un anno, non è stato ancora pubblicato e, denuncia la Coldiretti, sembra essere sparito.

A fronte di questa incertezza la Coldiretti ha presentato una proposta di legge salva-olio Made in Italy sottoscritta da numerosi parlamentari e che vede come primi firmatari la senatrice Colomba Mongiello (Pd) e il senatore Paolo Scarpa Buora (Pdl), a dimostrazione di un vasto consenso che ci si augura conduca ad un iter rapido.

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