il Punto Coldiretti

Donne: la forza della Coldiretti

Una svolta storica quella celebrata in occasione dell’Assemblea di Coldiretti Donne Impresa che si è svolta il 20 settembre a Roma e ha eletto la nuova presidente Mariafrancesca Serra. Un esempio di donna preparata (laurea in ingegneria e master a Vienna), ma soprattutto molto coraggiosa perché ha scelto di tornare in una terra difficile all’interno della Sardegna per dedicarsi all’allevamento, un’attività considerata maschile. E come lei tante le imprenditrici Coldiretti che hanno intrapreso strade difficili, ma entusiasmanti. La loro volontà, caparbietà, impegno e totale dedizione hanno addirittura commosso la sala gremita di “contadine”.

Le donne in agricoltura non solo sono sempre più numerose, ma stanno anche raggiungendo ruoli apicali. Più manager e multifunzionali, queste le caratteristiche del nuovo pianeta dell’imprenditoria femminile agricola. Per accendere i riflettori su una realtà che diventa sempre più rilevante la Coldiretti ha organizzato una giornata tutta nel segno delle donne, con il presidente Ettore Prandini e il segretario generale, Vincenzo Gesmundo, e alla presenza dei ministri delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso e delle Riforme istituzionali Elisabetta Alberti Casellati e di star televisive come il direttore del day time Rai, Angelo Mellone, il conduttore di Uno Mattina Massimiliano Ossini e la conduttrice di Linea Verde Life Elisa Isoardi, assieme alla coordinatrice nazionale delle Donne Coldiretti Marica Latella.

Una giornata segnata anche da importanti riconoscimenti alle imprenditrici che si sono distinte per creatività, capacità di diversificazione e attività nel sociale.

Il segretario generale ha parlato di una nuova stagione che vede l’affermazione imprenditoriale delle donne che non hanno mai abbandonato il ruolo forte nel sociale. Gesmundo ha anche sottolineato la spinta a una sempre maggiore valorizzazione delle donne nel sistema della Coldiretti.

Per il presidente Prandini quella delle donne “che riempiono il cuore di grandi speranze è una sfida rilevante non solo per il settore agricolo, ma per l’intero Paese”. Il lavoro agricolo è duro, ma non scoraggia le donne e lo dimostrano le domande di nuovo insediamento: il 50% rappresentato da uomini e il 50% da donne che vogliono intraprendere questa attività.

Ha ricordato come per anni ci sia stata un’informazione sbagliata sul valore dell’agroalimentare che relegava il settore a un ruolo marginale, invece se oggi l’intera filiera genera 585 miliardi è solo grazie a una produzione forte. Agricoltura e cibo contribuiscono – ha aggiunto – a favorire anche la tenuta sociale.

Anche a livello globale si è compreso che il cibo è fondamentale. Il presidente della Coldiretti ha indicato la strada da intraprendere che deve essere nel segno della distintività. Ha poi ribadito la necessità di riconoscere un giusto prezzo ai prodotti e ha sostenuto che bisogna adottare anche nuove tecnologie come la blockchain per consentire ai consumatori di identificare il Made in Italy. Il prodotto italiano si caratterizza per qualità, sicurezza, ma anche per il legame con il territorio che è il volano per vendere. La presenza sui territori in particolare quelli più difficili (e sono molte le donne che operano sulle aree interne e marginali a conferma del ruolo chiave che svolgono per il bene di tutti i cittadini) è fondamentale per evitare il dissesto idrogeologico.

Prandini è tornato poi sull’altro tema caro alla Coldiretti e cioè gli investimenti nelle infrastrutture e nelle filiere. E ha ricordato che la Coldiretti ha lavorato intensamente con i ministri Fitto e Lollobrigida per ottenere altri fondi per il settore. Per puntare a uno sviluppo a 360 gradi che faccia leva sulle filiere e le infrastrutture. E’ necessario potenziare il trasporto marittimo e su rotaia perché oggi che l’ 88% delle merci viaggia su gomma la perdita di competitività del paese è di 90 miliardi, 9 per il settore agroalimentare.

E poi ha spiegato ancora una volta le motivazioni che hanno spinto la Coldiretti a ingaggiare la battaglia contro i cibi sintetici.

Grazie alla spinta della Coldiretti l’Italia è l’unico Paese al mondo che sta contrastando i prodotti realizzati in provetta “si tratta – ha detto Prandini – di una battaglia doverosa nei confronti dei cittadini, non possiamo accettare un modello di vita schiacciato su interessa commerciali”.

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