Ortofrutta, i prodotti di importazione sono il primo veicolo di ingresso di organismi nocivi
La Commissione europea ha pubblicato il rapporto annuale “Europhyt – Intercettazioni 2015”, relativo al sistema dell’Ue per l’intercettazione, la notifica e l’allerta rapida per la salute delle piante. La relazione fornisce una vasta gamma di analisi delle notifiche apportate al sistema nel 2015 e descrive le misure adottate dalla Commissione per affrontare i relativi rischi. Il rapporto si concentra esclusivamente sui rischi di importazione dai paesi terzi, date le maggiori minacce fitosanitarie che questi paesi complessivamente portano all’Unione. Per le intercettazioni a causa della presenza di organismi ostili, le principali materie prime intercettate, provenienti da paesi terzi, erano: frutta e verdura (72,3%); materiale da imballaggio in legno (13,2%); fiori recisi (5,1%); materiale di moltiplicazione (2,4%). Dallo studio emergono inoltre tre dati chiave: 2.607 notifiche dovute a non conformità con i requisiti fitosanitari internazionali del materiale da imballaggio in legno, in aumento del 30% dal 2014; 2.136 notifiche dovute a presenza di organismi nocivi, in calo dell’11% dal 2014; 1.805 notifiche dovute a problemi di documentazione (certificato sanitario mancante o inadeguato), in aumento dell’1% dal 2014. Risulta pertanto evidente la necessità di maggiori controlli sui prodotti ortofrutticoli di importazione, per ridurre il rischio di ingresso di nuovi organismi patogeni per la salute delle piante. |
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