Ortofrutta, nel primo semestre le importazioni superano l’export
I primi 6 mesi del 2013 dell’ortofrutta italiana fanno segnare, in termini di quantità, un livello delle importazioni superiore a quello delle esportazioni. Le importazioni sono cresciute, rispetto ai primi sei mesi del 2012, sia in termini di valore che di quantità, mentre le esportazioni sono cresciute solo in valore, riducendosi in quantità. La contrazione dei raccolti, a causa dell’andamento climatico e dei problemi fitosanitari, condizionerà tutta la campagna 2013, con effetti che purtroppo si vengono a riverberare sulla redditività delle imprese ortofrutticole. Analizzando i dati Istat relativi alle voci frutta e ortaggi, comprese quelle refrigerate, congelate, etc., emerge che, se il bilancio degli scambi rimane positivo dal punto di vista del valore (un saldo attivo di circa 110 milioni di euro nei primi sei mesi dell’anno), è dal punto di vista dei quantitativi che emergono le difficoltà produttive e di mercato con un saldo negativo di 388 milioni di chilogrammi, che risulta da un segno negativo di oltre 400 milioni di chilogrammi di ortaggi e legumi, appena mitigato da un segno positivo della frutta di 14 milioni di chilogrammi. In sostanza nei primi 6 mesi del 2013 gli italiani hanno consumato oltre 150.000 tonnellate di ortofrutta di importazione in più, probabilmente senza accorgersene, visto con quanta frequenza mancano le etichette relative all’origine, quando proprio non sono ingannevoli. Un dato che si aggiunge a quello negativo della spesa degli italiani per l’ortofrutta (-3%), facendo crescere la preoccupazione per abitudini alimentari che vengono ad essere sempre più condizionate, in negativo, dalla crisi economica.
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