Pensionati, ecco quando spetta l’integrazione al trattamento minimo
L’integrazione al trattamento minimo è l’integrazione che viene corrisposta dallo Stato ai pensionati, compresi i coltivatori diretti, con redditi bassi, quando l’importo della pensione risultante dal calcolo dei contributi versati o accreditati, è al di sotto di quello che viene considerato il “minimo vitale”. In questi casi, la pensione viene aumentata fino a raggiungere l’importo minimo fissato annualmente dalla Legge. L’importo Per il 2011, l’importo del trattamento minimo è pari a euro 467,43 mensili. I limiti di reddito L’integrazione al minimo delle pensioni può essere attribuita in misura intera o ridotta. L’integrazione spetta in misura ridotta e proporzionale (parziale integrazione) se il pensionato possiede redditi, personali o cumulati con il coniuge, compresi tra il limite minimo (totale integrazione) e il limite massimo (oltre il quale l’integrazione è esclusa). Non concorrono alla determinazione del reddito quelli derivanti dalla casa di abitazione, la pensione da integrare al minimo e i redditi soggetti a tassazione separata. Questi ultimi devono essere dichiarati solo per le pensioni con decorrenza anteriore al 1° febbraio 1994. Per una consulenza personalizzata, raccomandiamo a tutti gli interessati di rivolgersi al Patronato Epaca: gli operatori Epaca forniranno gratuitamente tutta l’assistenza necessaria, predisponendo tutta la documentazione che deve essere inviata all’Inps. |
Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni
Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.