Pensioni: i nuovi limiti di reddito per avere diritto al trattamento minimo
Ai pensionati, compresi i coltivatori diretti, con redditi bassi spetta un aumento della pensione, quando dal calcolo dei contributi versati o accreditati, la pensione a cui hanno diritto è inferiore a quello che viene considerato minimo vitale e, quindi, deve essere integrata per raggiungere la soglia dovuta per Legge. Per il 2010, l’importo della pensione minima è pari a euro 460,97 mensili. Il beneficio non si applica alle pensioni contributive e alle pensioni supplementari: in tali casi infatti la pensione è rapportata ai contributi versati, senza alcuna integrazione. I limiti di reddito I limiti di reddito, personale e coniugale, devono essere entrambi rispettati. Il superamento di almeno un limite è sufficiente ad escludere il pensionato dall’integrazione, parziale o totale, al minimo. Per quanto riguarda gli assegni di invalidità, i limiti di reddito annuo che escludono l’integrazione sono i seguenti: il pensionato solo non deve superare euro 10.699,78, euro 16.049,67 se coniugato. In tal caso, non è previsto il diritto alla parziale integrazione al minimo: in caso di superamento dei limiti di reddito, l’assegno viene liquidato nell’importo a calcolo. Se il pensionato è titolare di due o più pensioni, esistono dei criteri per stabilire su quale pensione spetta l’integrazione. Per una consulenza personalizzata, raccomandiamo a tutti gli interessati di rivolgersi al Patronato Epaca: gli operatori Epaca forniranno gratuitamente tutta l’assistenza necessaria, predisponendo tutta la documentazione che deve essere inviata all’Inps. |
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