il Punto Coldiretti

Pesca, scatta il fermo per le telline ma è allarme abusivi

Stop alla pesca delle telline che fa sparire dalle tavole per i prossimi 30 giorni i piatti, dagli spaghetti alle zuppe, con il gustoso mollusco serviti nelle case e nei ristoranti soprattutto nel Lazio ma anche in Puglia, Campania ed in altre regioni. E’ quanto afferma la Coldiretti in occasione dell’entrata in vigore del fermo pesca che per un mese interesserà la pesca di questo tipo di mollusco, molto presente nelle ricette regionali di tutta Italia.

Un provvedimento che punta a tutelare un settore che negli ultimi anni ha visto un vero e proprio boom della produzione ma che lascia ancora inalterato il problema della pesca abusiva e della vendita abusiva. Il divieto è applicabile solo alla pesca professionale e non pertanto alla pesca sportiva/ricreativa, per la quale vige comunque lo stop alla possibilità di commercializzare.

La possibilità di prelevare per uso personale fino a 5 chilogrammi di telline ha finito in questi anni per essere sistematicamente violata, con la crescita di un mercato “parallelo” che fa concorrenza sleale ai produttori ma che rappresenta anche un rischio per i consumatori. Mentre le telline “regolari” sono attentamente controllate, quelle “di frodo” non subiscono nessuna verifica e, di conseguenza, c’è il pericolo che vengano immessi al consumo prodotti pescati in acque inquinate.

Da qui la richiesta di Coldiretti Impresapesca di rivedere la legge in materia di pesca sportiva, ormai risalente al 1965, che consente l’uso del rastrello per il “prelievo” delle telline. Solo in questo modo sarà possibile tutelare un settore che, oltre alla concorrenza sleale, soffre l’aumento delle importazioni dall’estero, con un incremento del 16 per cento in valore degli arrivi di molluschi stranieri nel 2016, secondo un’analisi Coldiretti su dati Istat. Prodotto spesso spacciato per italiano soprattutto nei ristoranti dove non vige l’obbligo dell’indicazione di origine del pesce proposto nei menu.

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