Con il prezzo del petrolio balzato fino a 104 dollari, il costo industriale italiano del gasolio ha registrato a febbraio 2008 un aumento del 32,3 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e attualmente risulta superiore della media dei 25 Paesi dell’Unione Europea del 5 per cento.
E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dai Ismea relativi alla terza settimana di febbraio. L’aumento record del prezzo del gasolio rischia di determinare un aggravio di costi stimabile in 100 milioni di euro su base annua per il solo settore agricolo, dove il gasolio ha sostituito quasi completamente la benzina nell’alimentazione dei mezzi meccanici.
Oltre all’aumento dei costi per il movimento delle macchine come i trattori, in agricoltura il caro petrolio colpisce sopratutto le attività agricole che utilizzano il carburante per il riscaldamento delle serre (fiori, ortaggi e funghi), di locali come le stalle, ma anche per l’essiccazione dei foraggi destinati all’alimentazione degli animali. Ma a subire gli effetti del record nei prezzi del gasolio è l’intero sistema agroalimentare dove i costi della logistica incidono dal 30 al 35 per cento per frutta e verdura e assorbono in media un quarto del fatturato delle imprese agroalimentari. La continua crescita dei costi di trasporto e degli altri costi logistici mette a rischio la competitività delle imprese Made in Italy e che va affrontata con interventi strutturali. Contro l’aumento dei prezzi del greggio va infatti percorsa con decisione la strada delle sviluppo delle energie alternative rinnovabili recuperando i ritardi accumulati.