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Piante officinali in crescita, ma per il settore servono regole chiare

Il Tavolo tecnico del settore delle piante officinali, istituito presso il Ministero delle politiche agricole, deve perfezionare in queste settimane la bozza di piano di settore. I risultati del censimento operato dal Mipaaf, evidenziano in totale 2.938 aziende con una superficie investita a “piante aromatiche, medicinali e da condimento” complessiva di 7.191 ettari.

Sebbene il settore resti caratterizzato da dimensioni produttive contenute, l’evoluzione delle strutture agricole nel decennio 2000-2010 mostra una crescita dell’interesse nei confronti di queste produzioni, anche da parte delle aziende agricole di maggiori dimensioni. L’analisi più approfondita dei dati del Censimento 2010 ha consentito di individuare la coesistenza di diversi modelli produttivi tra le aziende coinvolte nella coltivazione di piante officinali: tra le aziende fortemente specializzate del settore sono presenti sia aziende piccole e piccolissime, sia aziende medio-grandi o grandi (con oltre 50 ettari di Sau), rispetto al panorama agricolo nazionale.

Dall’altro lato, vi è un’ampia gamma di aziende diversificate dove la coltivazione di piante officinali rappresenta una fonte di reddito integrativa, talvolta associata anche ad un’attività di agriturismo o alla trasformazione di prodotti aziendali. Anche in questa seconda tipologia le coltivazioni di piante officinali appaiono in crescita.

Per quanto riguarda il mercato all’ingrosso delle piante officinali, sia prodotte in Italia sia di provenienza estera, è stato stimato un valore di 115 milioni di euro, con un volume di impieghi da parte delle imprese italiane di circa 25 mila tonnellate all’anno.

Recenti indagini confermano una continua crescita del settore dei prodotti che contengono estratti vegetali. I fattori che spiegano tale incremento sono riconducibili al desiderio da parte del consumatore di utilizzare prodotti di origine naturale per il benessere del proprio corpo. La risposta dal lato dell’offerta è stata l’ampliamento della gamma delle tipologie di alimenti, farmaci, cosmetici e dispositivi medici a base vegetale.

Ad esempio, per comprendere a fondo l’importanza dei prodotti di trasformazione delle piante officinali nel panorama economico italiano, è bene ricordare che il circa il 50 per cento degli integratori alimentari attualmente in commercio in Italia sono a base vegetale.

Resta da verificare se ci possano essere le condizioni economiche per costruire delle filiere italiane, riducendo la nostra dipendenza dalle importazioni, consapevoli del fatto che, per ragioni climatiche e/o agronomiche, sono numerose le piante non coltivabili in Italia. La valutazione di questo documento è l’occasione per fare il punto della situazione e analizzare, anche dal punto di vista normativo, gli intoppi che rendono spesso difficoltoso per gli imprenditori agricoli muoversi in questo ambito.

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