il Punto Coldiretti

Più sicurezza per i materiali di propagazione vegetali in Europa

E’ attualmente in corso di svolgimento la procedura per la revisione del regime fitosanitario comunitario relativo alla protezione dei vegetali dai patogeni. La Commissione Ue sta raccogliendo i pareri dalle varie parti interessate sugli effetti delle opzioni definitive considerate per la valutazione dell’impatto, che rappresenteranno poi la base della nuova proposta legislativa.    

In particolare, l’attenzione è incentrata su: modifica dell’ambito di applicazione del regime fitosanitario comunitario (possibile inclusione di specie esotiche invasive e organismi nocivi regolamentati non di quarantena); introduzione di obblighi di sorveglianza intracomunitari; introduzione di un periodo di quarantena seguente all’introduzione o di divieti di importazione; modifica del sistema del passaporto fitosanitario (estensione del campo di applicazione e armonizzazione del passaporto fitosanitario); modifica del sistema delle aree protette; introduzione di incentivi per l’effettiva attuazione delle disposizioni del regime fitosanitario comunitario (cofinanziamento delle misure contro la diffusione naturale; copertura delle perdite degli agricoltori, ad esempio con la condivisione della responsabilità dei costi, un  "fondo fitosanitario", sanzioni).

In relazione a questo tema è fondamentale che la normativa comunitaria preveda un elevato livello di sicurezza e di qualità dei materiale di moltiplicazione e che il sistema non venga vanificato da un livello di protezione minima obbligatoria troppo basso. C’è la necessità di mantenere elevati standard qualitativi, in modo da tutelare gli imprenditori agricoli, gli utilizzatori finali professionali, che compiono investimenti molto onerosi che dovrebbero avere una durata economica di decenni (questo in particolare riguarda soprattutto i frutticoltori).

Questi stessi imprenditori non si possono permettere di dover espiantare dopo pochi mesi o pochi anni a causa di un materiale rivelatosi non adeguato. Si deve perseguire una applicazione omogenea delle norme comunitarie, con controlli eseguiti con pari modalità nei diversi Paesi Ue, per evitare che criteri meno rigorosi da parte di qualcuno e la clausola di libera circolazione tra gli Stati membri generino la diffusione di malattie e parassiti pericolosi per il sistema produttivo ortofrutticolo e florovivaistico europeo. Il cartellino/certificato deve essere uno strumento attendibile, affidabile e chiaro, portatore di informazioni facilmente interpretabili dagli operatori del settore.

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