Pollo alla varechina, gli esperti chiedono di tutelare la qualità europea
Proteggere la qualità dei prodotti alimentari comunitari, garantire la fiducia dei consumatori, così come la necessità di avere ulteriori dati scientifici sugli effetti ambientali e la resistenza a terapie antimicrobiche- queste le ragioni addotte dai rappresentati scientifici degli Stati membri per giustificare il mancato sostegno alla proposta della Commissione di ammettere, nell’UE, l’utilizzo di sostanze a base di cloruro di sodio- comunemente noto come varechina- per il trattamento delle carcasse di pollo. Come dichiarato lo scorso 19 maggio dal Consiglio dei Ministri agricoltura, la scelta di non dare seguito all’iniziativa legislativa dalla Commissione, tesa ad autorizzare il trattamento antimicrobico della carne di pollo, si fonda sulla volontà di proteggere il sistema di qualità e d’igiene posto in essere dalla normativa comunitaria. Tale sistema infatti, grazie agli alti standard di controllo applicati durante tutta la catena produttiva, scongiura la necessità di utilizzare sostanze chimiche per la pulizia della superficie delle carcasse di pollo, necessarie negli USA, proprio a causa dell’assenza di un sistema che garantisca l’igiene nelle varie fasi della produzione.
Lo scorso 2 giugno gli esperti scientifici di 26 Stati membri (con l’astensione dell’Inghilterra), riuniti nell’ambito del Comitato Permanente per la Catena alimentare e la Salute degli Animali, hanno espresso un parere negativo sulla proposta di regolamento che autorizza l’utilizzo di quattro sostanze antimicrobiche a base di ipoclorito di sodio (biossido di cloro, cloruro di sodio acidificato, fosfato trisodico e perossiacidi) per la pulizia superficiale delle carcasse di pollo. Secondo quanto previsto dalla normativa comunitaria, la proposta sarà trasmessa al Consiglio dei Ministri che dispone di 3 mesi di tempo per esprimere un proprio parere. Vista l’unanime contrarietà già espressa dai rappresentati scientifici degli Stati membri, è più che legittimo attendere un analogo risultato anche a livello di Consiglio dei Ministri, ciò significherebbe la “bocciatura” definitiva dell’attuale proposta della Commissione. |
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