Pomodoro industria, attenzione ai costi di produzione
Come riportato nel precedente numero de Il Punto, è stato raggiunto, nell’ambito dell’area nord, l’accordo tra le Organizzazione di Prodotto (Op) e le industrie per il raccolto 2014 del pomodoro da industria, mentre non ci sono ancora novità nell’area centro-sud. L’intesa, importante perché stipulata in tempi utili per la programmazione aziendale, ha però suscitato perplessità per le condizioni contrattuali. Si deve ricordare come il raccolto 2013 sia risultato, a livello nazionale, il più scarso degli ultimi 10 anni. Nell’area nord, in particolare, sono stati avviati alla trasformazione 1.944.683T di pomodoro, con un calo del 19 per cento rispetto alle quantità trasformate nel 2012. La produzione media è risultata pari a 64,76T/ha (con un grado Brix medio pari a 4,95), contro le 70,85T/ha del 2012 e le 71,24T/ha del 2011. L’accordo 2014 prevede una modifica del meccanismo della griglia utilizzata nella valutazione del prodotto, modifica riguardante il valore base cento dei gradi Brix, passato da 5.05 a 5.00. Una modifica che non raggiunge l’obiettivo auspicato di un nuovo sistema di valorizzazione del prodotto, basato sulle caratteristiche dei derivati. Il prezzo indicativo oscilla attorno ai 92€/T (potrebbero diventare 93, nel caso che il raccolto 2014 nell’area nord si mantenga entro i 2,4 milioni di tonnellate), in crescita rispetto alla media dei contratti stipulati nel 2013, segnale importante, ma ritenuto deludente rispetto alle aspettative dei produttori, alla luce della riduzione degli stock di trasformati e considerati i costi di produzione. Al fine di una migliore valutazione delle scelte aziendali, si riporta il calcolo del costo di produzione del pomodoro da industria, nell’area ferrarese, con una media produttiva pari a 70T/ha, effettuato dal Centro ricerche produzioni vegetali (CRPV). Secondo questa ricerca il costo di produzione nel 2012 oscillava tra i 7.093 e i 7.119€/ha. |