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Presentate le modifiche al Piano Strategico, ecco come cambieranno i Psr

Sono state presentate dal Mipaaf le proposte di modifica del Piano strategico nazionale dello Sviluppo rurale 2007-2013 in occasione di un forum al quale hanno partecipato le Regioni, le Province autonome, il partenariato economico sociale, i rappresentanti della Commissione europea e dei Ministeri competenti.

La nuova versione del Psn, che costituisce la cornice strategica all’interno della quale le regioni possono definire i propri piani di sviluppo rurale, avviene al termine dell’iter comunitario di approvazione di tutti i Piani di sviluppo regionale. Che, in questo caso è stato piuttosto lungo: ha iniziato l’Emilia Romagna nel luglio del 2007 e ha concluso il Molise  a  febbraio di quest’anno.

Nei 7 mesi che sono occorsi per l’approvazione di tutti i programmi, il mutamento di orientamento di Bruxelles su diversi temi e la diversa capacità negoziale regionale hanno a volte portato a differenze significative (e ingiustificate) tra i vari Piani di Sviluppo Rurale. Proprio per ovviare a questo problema,  il Mipaaf ha attivato un tavolo di concertazione con le Regioni.

Le proposte di modifica del Piano strategico nazionale presentate, per le quali i rappresentanti della Commissione si sono già espressi per grandi linee e non sempre positivamente, toccano molti punti. Si parte dalla modifica delle priorità territoriali con un’apertura, a determinate condizioni, agli interventi degli assi III e IV (Qualità della vita e diversificazione dell’economia rurale e asse Leader) nelle aree A e B, ossia nei poli urbani e nelle aree rurali ad agricoltura intensiva. L’apertura agli interventi dei due assi e in particolare alla misura 311 che promuove la multifunzionalità, potrà avvenire da parte delle Regioni per porzioni ben individuate delle due aree ed è giustificata in base al fabbisogno dei servizi territoriali, delle dimensioni medie aziendali, della capacità di produrre reddito e/o occupazione a livello aziendale, alla presenza di aree con esigenze di riconversione produttiva, alla localizzazione in aree con altri svantaggi specifici.

Il Piano strategico nazionale, quale documento strategico di settore per la programmazione dei fondi Fas, è stato modificato per inserire questo nuovo compito al quale è chiamato dalle delibere Cipe del 21 dicembre 2007 e dell’aprile scorso. Il piano del settore agricolo e agro-alimentare – “Competitività dei sistemi agricoli e rurali” – ha una dotazione finanziaria di 875 milioni di euro di risorse Fas per il settennio 2007-2013. Su questo punto la Commissione ha chiesto che gli in interventi previsti dal Fas non abbiano condizioni più favorevoli dei Piani si Sviluppo Rurale, in modo da scongiurare la competizione tra i programmi.

Un altro punto toccato dalle proposte del Ministero riguarda la complementarietà e la demarcazione dello sviluppo rurale con le varie Ocm (in particolare ortofrutta e zucchero) e con la politica di coesione. Per quest’ultima è confermato il limite di 1 megawatt per il cofinanziamento degli impianti di produzione di energia da biomasse con due eccezioni: per gli investimenti realizzati nelle colture protette nell’ambito della misura di ammodernamento delle aziende agricole e per gli investimento nell’ambito della misura dedicata all’accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli e forestali. Condizione necessaria in entrambe le ipotesi è che la potenzialità produttiva degli impianti sia commisurata al fabbisogno energetico aziendale annuo ovvero l’energia prodotta sia finalizzata ad essere utilizzata prevalentemente nel ciclo produttivo.

Il Ministero giustifica l’estensione sopra al megawatt  per la difficoltà di finanziare queste tipologie di impianti da parte dei programmi della politica di coesione, deputati a tale compito. Da parte sua, la Commissione ha richiamato il Ministero ad approfondire e meditare sulla scelta proposta in quanto 1 megawatt costituisce una potenza già molto elevata per un’azienda agricola.

Ulteriori ritocchi al Piano nazionale riguardano il sistema degli indicatori, il monitoraggio e  la successiva valutazione. I rappresentanti della Commissione, che si sono già espressi a grandi linee sulle proposte, le esamineranno nei prossimi giorni. Successivamente si avvierà un’attività negoziale con il Ministero che porterà all’approvazione del nuovo quadro strategico dello Sviluppo Rurale 2007-2013.

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