Prezzi all’origine ai massimi livelli dal 2008, a novembre +11,9%
A novembre i prezzi all’origine dei prodotti agricoli hanno fatto registrare il livello più elevato da due anni a questa parte, con un incremento dell’11,9% rispetto al 2009. Ad affermarlo sono i dati Ismea, secondo i quali un po’ tutti i settori fanno registrare il segno positivo. Listini in recupero per gli oli di oliva (+1,8%), trainati soprattutto dagli extravergini che, in questo esordio di campagna, hanno potuto beneficiare di una ripresa delle contrattazioni. Segnali positivi emergono anche per il vino che guadagna il 12,4% su novembre del 2009, grazie in particolare alla rivalutazione dei bianchi da tavola. Prosegue anche la tendenza al rialzo dei prezzi dei cereali che evidenziano incrementi dell’indice del 41%. Valori in netto rialzo anche per frutta (+6,3%), ortaggi e legumi (+2%) e sul mercato dei tabacchi (+23,3%). Più contenute, invece, le variazioni delle colture industriali che hanno comunque registrato un aumento annuo del 2,4%. Passando al comparto zootecnico, le rilevazioni ismea indicano una crescita dei prezzi del 7,1% rispetto a novembre dello scorso anno. Continua la dinamica positiva di latte e derivati (+11,6%), grazie ancora alle buone performance dei formaggi grana. Relativamente al bestiame, l’approssimarsi delle festività natalizie favorisce il recupero dei prezzi degli avicoli (+18,7%), dei conigli (+6,3%) e dei bovini (+4,7%) e degli ovi-caprini (+1,6%). Per il bestiame suino, l’indice segna, invece, riduzioni su base e annuale del 3,3%. Le uova, infine, registrano una diminuzione del -6,8%. Segno negativo, invece, per il valore aggiunto in agricoltura che, secondo gli ultimi dati Istat, fa registrare un calo dello 0,8% nel terzo trimestre del 2010 rispetto allo scorso anno, e ciò nonostante i successi raccolti dal Made in Italy agroalimentare all’estero, dove crescono le esportazioni, e in Italia, dove tengono i consumi a tavola. Il dato generale vede un aumento del Prodotto interno lordo dell’1,1 per cento rispetto al terzo trimestre 2009, effetto di un aumento nell’industria e nei servizi. Secondo Coldiretti si stanno vivendo i drammatici effetti di quelli che sono i due furti ai quali è sottoposta giornalmente la nostra agricoltura: da una parte il furto di identità e di immagine che vede sfacciatamente immesso in commercio cibo proveniente da chissà quale parte del mondo come italiano; dall’altra il furto di valore aggiunto che vede sottopagati i nostri prodotti agricoli senza alcun beneficio per i consumatori. |
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