Prezzi in campagna, a ottobre ancora giù quelli del latte
Cala ancora il prezzo all’origine di latte e formaggi, con le quotazioni che perdono il 5,3 per cento a ottobre rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, secondo l’analisi Coldiretti su rilevazioni Ismea. Una situazione ormai insostenibile per le stalle italiane, soprattutto dopo la decisione unilaterale dell’industria di ridurre del 20 per cento i compensi riconosciuti agli allevatori che sono scesi a 34 centesimi al litro, al di sotto dei costi di produzione, scatenando la guerra del latte con le iniziative promosse da Coldiretti in tutta Italia. Fortunatamente migliore la situazione negli altri settori, tanto che il listino complessivo dei prodotti agricoli guadagna il 5,3 per cento rispetto a un anno fa. Merito soprattutto degli ortaggi, con le quotazioni in salita del 46,1 per cento e dell’olio d’oliva, con l’altissima qualità della nuova produzione che traina i prezzi a un +26,1 per cento. In leggera crescita i semi oleosi (+3,8 per cento), mentre il resto delle coltivazioni accusa cali più o meno netti, dal vino (-2,7 per cento) alla frutta (-1,3 per cento) con i cereali sostanzialmente stabili e il solo tabacco che incassa un -9,3 per cento. Variegata anche la situazione nel comparto zootecnico, con le quotazioni che fanno registrare complessivamente un lieve calo, sostenute soprattutto dal boom dei prezzi dei conigli (+21,5 per cento). Segnali positivi anche da bovini da macello, suini e avicoli, mentre risultato in calo uova (-15,1 per cento9 e ovini e caprini. |