I cibi importati sono 5 volte più pericolosi di quelli made in italy
I cibi e le bevande importati in Italia sono 5 volte più pericolosi di quelli Made in Italy con il numero di prodotti agroalimentari stranieri con la presenza di residui chimici irregolari che è stato pari al 2,6% rispetto ad appena lo 0,5% di quelli nazionali. E’ quanto emerge dall’analisi dell’Osservatorio Coldiretti sulla base dell’ultimo rapporto Efsa sui residui chimici negli alimenti pubblicato il 23 aprile 2024 all’indomani della mobilitazione partita dal Brennero con l’avvio della raccolta di firme per una legge europea di iniziativa popolare per superare il codice doganale ed estendere l’obbligo dell’etichetta d’origine su tutti i prodotti alimentari in commercio nell’Unione Europea. Una richiesta fondata dunque su dati oggettivi pubblicati dalla stessa Autorità Alimentare dell’Unione Europea (Efsa) a tutela dei consumatori che la Coldiretti chiede di sostenere anche con il rispetto del principio di reciprocità negli accordi commerciali. E’ necessario infatti che tutti i prodotti in vendita all’interno dei confini nazionali ed europei garantiscano un analogo percorso di qualità che riguarda l’ambiente, il lavoro e la tutela della salute. I dati dell’Efsa confermano purtroppo che questo oggi non avviene. A dimostrarlo sono le analisi fatte sulla base di un campione di 8405 prodotti alimentati analizzati in Italia dei quali 7572 riguardavano prodotti italiani, 319 altri Paesi dell’Unione Europea e 432 Paesi extracomunitari mentre 82 di origine ignota. Se tra i prodotti italiani solo lo 0,.5% è risultato la presenza di residui chimici al di sopra dei limiti la percentuale balza al 2,6% per i prodotti di importazione in vendita lungo la Penisola |
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