il Punto Coldiretti

L’Ue vuole aprire le porte agli insetti biologici nell’alimentazione umana ed animale

L’Ue, con una proposta di regolamento, intende stabilire regole di produzione per gli allevamenti di insetti destinati all’alimentazione umana ed animale nell’ambito dell’agricoltura biologica. Tale proposta va a rafforzare di fatto quanto già stabilito dal reg. CE 2015/2283 relativo ai nuovi alimenti, nell’ambito del quale in tale categoria si dovrebbero includere gli insetti interi e le loro parti.

ll regolamento Ue 2018/848 definisce all’art. 3 punto 27 «produzione animale»: la produzione di animali terrestri domestici o addomesticati, compresi gli insetti e  stabilisce norme generali e dettagliate per la zootecnia biologica. Le norme dettagliate riguardano le principali specie di animali da allevamento allevati nell’Unione come ruminanti, pollame o suini, ma non gli insetti.

Con le crescenti possibilità che si aprono per allevare e immettere insetti sul mercato sia come alimenti che come mangimi, secondo l’Ue è necessario dettagliare le regole di produzione che possono essere utilizzate per produrre insetti biologici in conformità con gli obiettivi e i principi, nonché le norme generali di cui al Reg. (UE) 2018/848. Questo disciplinare di produzione dettagliato deve tenere conto delle specificità degli insetti rispetto agli altri animali in termini di esigenze di specie, di fasi del ciclo produttivo (dalle uova alle larve, imago e adulti), di taglia, di durata della vita, di benessere e del loro comportamento in termini di alimentazione e interazione di gru

Rispetto alla possibilità che gli insetti possano essere destinati all’alimentazione umana già Coldiretti ha espresso una ferma contrarietà in diverse occasioni, in quanto una corretta alimentazione non può prescindere dalla realtà produttiva e culturale locale del Paese. Il consumo di insetti, seppur iperproteici, è una pratica molto lontana dalla realtà culinaria nazionale italiana ed europea.

Si pongono, inoltre, problemi di tutela della salute dei consumatori in quanto non essendo sul mercato interno presente una significativa offerta di insetti destinati a scopo alimentare, questi sarebbero importati da Paesi terzi come la Cina o la Thailandia, da anni ai vertici delle classifiche per numero di allarmi alimentari. In assenza di un sistema di tracciabilità tali Paesi non possono dare alcuna garanzia rispetto al fatto che gli insetti rispondano alle norme di sicurezza alimentare attualmente in vigore.

Non si comprende pertanto la necessità da parte dell’Unione europea di favorire ulteriormente il consumo alimentare umano di insetti tramite la possibilità, offerta dalla bozza di regolamento in discussione, dell’utilizzo della denominazione “biologico” anche a questi prodotti.

Anche per quanto concerne l’impiego di insetti ad uso mangimistico, come fonte proteica sostitutiva della soia biologica, scarsamente presente sul mercato nazionale ed europeo, si ritiene che i consumatori non siano pronti ad accettare prodotti biologici derivanti da animali alimentati con mangimi contenenti insetti in forma di farine.

Anche in questo caso, data la scarsità se non assenza in molti Stati membri della produzione di insetti destinati a tale scopo, questi sarebbero importati da Paesi extraeuropei con il rischio di problemi sanitari non essendoci, a garanzia, alcun sistema di tracciabilità.

In un’ottica di lungo periodo, nel momento in cui si dovesse avviare una filiera di produzione degli insetti nell’UE, destinati ad essere impiegati nei mangimi, è importante prevedere un sistema di tracciabilità degli insetti come fonte proteica, limitandone l’uso solo per animali che se ne nutrono naturalmente come gli avicoli ed i pesci biologici escludendo le altre specie. Del resto, ciò appare rispettoso dei principi che sono alla base della zootecnia biologica di assicurare il più possibile la naturalità del sistema di alimentazione degli animali ed il rispetto del loro comportamento sul piano etologico.

Si auspica, quindi, che rispetto a tale tema sia espressa a livello europeo una posizione ispirata ad un’estrema cautela, limitando al massimo il campo di applicazione, eventualmente solo alla mangimistica e per le specie che già naturalmente utilizzano insetti nella dieta.

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