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Salute: dalla frutta secca alle carni scattati oltre 3.600 allarmi nel 2018

Sono state 3.622 le segnalazioni pervenute al Sistema di allerta rapido per alimenti e Mangimi (Rasff) nel 2018 e il 38% (1385) si riferisce a prodotti importati e respinti alle frontiere. I numeri sono in linea con quelli del 2017 quando si è verificato il picco più elevato degli ultimi 20 anni. Lo rileva la relazione 2018 del Sistema di allerta rapido per gli alimenti e i mangimi pubblicato sul sito del ministero della Salute.
Tra i prodotti oggetto di notifica spiccano molluschi, frutta secca e semi, frutta e ortaggi, alimentazione animale. I rischi sanitari che hanno portato alle notifiche riguardano soprattutto contaminazioni microbiche di patogeni, metalli pesanti e microrganismi non patogeni.

Il paese con il maggior numero di notifiche per prodotti non conformi è risultato la Turchia, a seguire Cina e Francia. Le notifiche hanno riguardato soprattutto alimentazione animale, frutta e vegetali, carni(escluso il pollame) e cereali e le irregolarità riscontrate si riferiscono in particolare a contaminazioni microbiologiche, corpi estranei (Ogm non autorizzati e Novel food non autorizzati) e allergeni.
L’analisi dei prodotti evidenzia che quelli finiti nel mirino sono stati soprattutto frutta secca e semi, frutta e vegetali, prodotti della pesca, cibi dietetici e integratori.

Per quanto riguarda la pesca i prodotti non conformi arrivano soprattutto da Spagna (67 notifiche), Vietnam (27) e Francia (20). Spetta al nostro Paese il primato per notifiche per la pesca con segnalazioni per presenze di biocontaminanti, contaminanti microbiologici, residui di farmaci veterinari, parassiti.
Le notifiche di allerta sono scattate per i prodotti di carne (escluso il pollame) per presenza di contaminazioni microbiologiche.

Per il pollame l’allarme è dovuto alla Salmonella. I paesi d’origine dei prodotti di carne non conformi sono risultati la Polonia (1° posto) il Brasile, la Francia, il Belgio, i Paesi Bassi ,la Tailandia e il Cile. Le notifiche per i latte e derivati ( contaminanti di natura microbiologica) sono state indirizzate a Francia, Olanda e Belgio. Per il miele l’origine dei prodotti sospetti è cinese, francese, turca e argentina.
Nella frutta e vegetali sono denunciate presenze soprattutto di pesticidi riscontrate soprattutto in Turchia e Cina.

Per la presenza di aflatossine i Paesi nel mirino sono stati Usa, Turchia, Argentina e Cina. E sempre Turchia, Usa, Sudan e Argentina sono al primo posto per notifiche relative a frutta secca e semi.
Per cereali e derivati le irregolarità sono dovute ad allergeni, Ogm e micotossine e il primo paese oggetto di segnalazioni è l’India.

Rischi per presenza di salmonella e micotossine nelle erbe e spezie e anche in questo caso sotto tiro è l’India.
Per grassi e oli fari su Ghana e Olanda. L’allerta per uova e prodotti derivati con contaminazioni è scattata soprattutto nei confronti di Olanda, Germania e Polonia.

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