il Punto Coldiretti

Quote latte al capolinea ma con nuove multe

​Nell’ultimo anno di attuazione del regime delle quote latte che terminerà il 31 marzo 2015 rischiano di arrivare nuove multe per il superamento da parte dell’Italia del proprio livello quantitativo di produzione assegnato dall’Unione Europea, dopo quattro anni in cui  nessuna multa è stata dovuta dagli allevatori italiani.

Il rischio di superare le quote assegnate nella campagna 2014/2015 è dimostrato dal trend di aumento del 3,37 per cento rispetto allo scorso anno registrato dall’Agea tra aprile e novembre. La questione è iniziata 30 anni fa nel 1983 con l’assegnazione ad ogni Stato membro dell’Unione di una quota nazionale che poi doveva essere divisa tra i propri produttori. All’Italia fu assegnata una quota molto inferiore al consumo interno di latte. Il 1992, con la legge 468, poi il 2003, con la legge 119, e infine il 2009, con la legge 33, sono state le tappe principali del difficile iter legislativo per l’applicazione delle quote latte che ha consentito alla stragrande maggioranza degli allevatori di mettersi in regola.

Con la fine del regime delle quote latte è prevedibile un aumento della produzione lattiera italiana e  comunitaria che potrebbe aumentare del 5 per cento, secondo le stime della Coldiretti, con il rischio di ripercussioni negative sui prezzi del latte alla stalla, con notevoli difficoltà soprattutto  per gli allevamenti da latte che risiedono nelle zone più fragili e sensibili del nostro Paese e dell’Unione.

“Occorre intervenire a livello comunitario e nazionale per preparare con strumenti adeguati un atterraggio morbido all’ uscita del sistema delle quote”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che è importante che le risorse previste dal “Fondo latte di qualità” vadano agli allevatori.

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