Quote latte, per la prima volta l’Italia non ha sforato i limiti
Per il primo anno dall’applicazione del regime delle quote latte in Europa, il nostro Paese non ha superato il limite imposto dall’Ue. Questo grazie all’aumento del numero di quote che l’Italia ha ricevuto da Bruxelles per la campagna 2009/10, che ha portato il nostro quantitativo nazionale garantito a 10.982.463 tonnellate per le consegne ai primi acquirenti. Solo 628 allevamenti dei 37.337 totali che effettuano consegne di latte saranno soggetti a un prelievo pari a 0,2783 euro al kg, non avendo adempiuto agli obblighi previsti dalla legge 33/2009 sui prelievi mensili o per aver superato la propria quota del 6% (vedi tabella). Tutto in regola anche per le vendite dirette; le 306.080 tonnellate assegnate al nostro Paese non sono state superate dai circa 4.000 allevatori italiani che vendono direttamente il loro prodotto trasformato in formaggi o tramite i bancolat. Non è stato così per tutti gli allevatori europei. Infatti, alcuni produttori di latte bovino di Danimarca (per 13,03 milioni di euro), Olanda (per 5,68 milioni di euro) e Cipro (125.000 euro) dovranno pagare complessivamente 19 milioni di euro per aver superato le rispettive quote nazionali anche dopo la compensazione. In Europa le quote relative alle consegne ai caseifici sono 488,8 milioni di tonnellate suddivise in 836.000 allevamenti. Le vendite dirette europee ammontano invece a 3,5 milioni di tonnellate suddivise in 370.000 quote individuali. Intanto, in Italia incalza il termine ultimo – il 31 dicembre 2010 – per il pagamento della prima rata prevista dalla legge 33/09. Sono circa 160 gli allevatori che pagare entro la scadenza, mentre altri 560 – che non hanno aderito alla rateizzazione – se non lo faranno nei prossimi giorni, costringeranno il Commissario Straordinario di Governo a revocare le quote provvisorie loro assegnate e a riavviare le procedure coattive di riscossione. Secondo i nostri calcoli, finora il meccanismo delle quote latte è costato agli allevatori in regola 2,420 miliardi di euro, dei quali 1,7 miliardi per l’acquisto della quota dall’entrata in vigore del regolamento comunitario, 150 milioni per gli affitti della quota (che grazie all’interessamento di Coldiretti hanno avuto una seppur parziale assegnazione di quota attraverso la legge 33/2009), 220 milioni di prelievo effettivamente versato e 350 milioni relativo all’adesione della rateizzazione della legge 119/03. |
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