Rapporto Crea, in ripresa nel 2015 il Pil agricolo
Il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (CREA), ha presentato, presso la sede del Mipaaf, la 68° edizione dell’’"Annuario dell’agricoltura italiana 2014". Il rapporto restituisce alcuni dati utili in grado di riprodurre una fotografia del settore primario evidenziando opportunità e minacce per il prossimo futuro. Nel corso dell’evento di presentazione sono stati illustrati dati sugli andamenti delle principali componenti del sistema agroalimentare nazionale, sul processo di diversificazione dell’attività agricola, sulle numerose funzioni ambientali, sociali e culturali del settore agricolo e sul tema del lavoro. Le anticipazioni sul 2015 mostrano, per il settore agricolo, segnali positivi di ripresa (+2.3%) con una crescita del valore aggiunto pari al 4.9% in termini reali. In crescita anche le attività di supporto (+0,6%) e secondarie (+1%) tra cui gli agriturismi. Le aziende agrituristiche hanno infatti superato le 21.700 unità (+4%), grazie alla costante crescita del movimento turistico e alla rilevante presenza di turisti stranieri. Per quanto concerne il tema “lavoro”, con 812 mila unità impiegate, l’occupazione in agricoltura ha sperimentato nel 2014 un incremento dell’1,6%, giungendo a pesare per il 3,6% sul totale dell’economia. In aumento la componente dipendente. I dati riportati evidenziano come le donne rappresentino circa il 28% degli occupati e il 31% dei “capoazienda”. È confermata la natura familiare della “manodopera agricola” seppure con una piccola flessione del 13% (ISTAT 2013). Qualche piccolo segno di ripresa anche per l’occupazione giovanile con un incremento del 4.3% della quota di occupati tra i 15-34 anni (19,4%) mentre resta rilevante l’incidenza dei “contributi sociali”. Quest’ultimi, infatti, anche se agevolati, sono un’importante voce di costo: in media 15% del risultato lordo di gestione. I dati mostrano inoltre una leggera attenuazione della forbice tra produttività del lavoro (VA/UL) in agricoltura e il resto dell’economia. Infine segnali positivi anche dal comparto delle “bioeconomie” stimata per l’Italia in oltre 226 miliardi di euro (2014) e delle attività di supporto e secondarie (nel 2014 giunte a pesare il 18% sul valore complessivo della produzione agricola). In quest’ultima sfera, tra le attività secondarie di maggiore rilievo possiamo citare la produzione di energia (fotovoltaico, biogas e biomasse), che ha generato un valore stimato in circa 1,5 miliardi di euro, pari al 2,8% del totale valore della produzione agricola. |
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