il Punto Coldiretti

Riforma vino, la semplificazione si fa attendere

Il decreto legislativo 61/2010 dell’aprile scorso ha definito le nuove norme nazionali in tema di protezione e tutela delle Denominazioni di origine e Indicazioni Geografiche dei vini; la norma rinviava a successivi decreti applicati importanti aspetti, tra cui la disciplina dello schedario viticolo e delle rivendicazioni di produzione.

E proprio in occasione dell’approvazione del decreto si è fatto un gran parlare di semplificazione e “sportello unico”, ma finché il nuovo sistema non sarà completamente operativo e coordinato con il sistema dei controlli di filiera, le imprese non avvertiranno alcuna semplificazione. Anzi, l’apertura della fase di allineamento dei dati – presenti oggi su albi camerali, potenziale viticolo e fascicolo aziendale – determinerà più di qualche tensione tra i produttori.

Il decreto pone le basi per la concreta implementazione del cosiddetto “sportello unico” attraverso cui i produttori potranno interfacciarsi con la pubblica amministrazione  (Agea, Regioni, Icqrf, eccetera) e con gli organismi di controllo, per tutti gli adempimenti connessi a produzione/vinificazione/imbottigliamento/certificazione/controllo dei vini a Denominazione d’origine (Do) e a Indicazione geografica (Ig).

Sono però necessari ulteriori aggiustamenti al decreto  “controlli”: la sua prematura predisposizione – stranamente, è stato definito prima del decreto 61/2010 –  ha reso necessaria una sospensione della sua applicazione.

Il decreto fissa il percorso per una prima importante semplificazione: la presentazione – esclusivamente per via telematica – mediante unico atto amministrativo della dichiarazione di vendemmia, produzione vini e rivendicazione delle Do-Ig.

Per la messa a regime delle nuove disposizioni in tema di schedario, iscrizione dei vigneti idonei alla produzione di Do-Ig e successive rivendicazioni, le Regioni dovranno determinare le modalità e i criteri per la verifica della idoneità tecnico-produttiva dei vigneti.

Le superfici oggetto di iscrizione saranno quindi a breve interessate da una fase di allineamento dei dati presenti nei tre archivi (albi/elenchi delle vigne, schedario, fascicolo aziendale), che dovrà essere programmata attraverso uno specifico piano operativo predisposto dalle singole Regioni tenendo conto della entità e delle tipologie di disallineamenti originati dall’incrocio dei dati.

Come più volte richiesto da Coldiretti, il decreto prevede una specifica disposizione che fa salvi i produttori relativamente agli atti amministrativi pregressi, a condizione che si provveda ad aggiornare nello schedario viticolo le superfici e i requisiti tecnico-produttivi dei vigneti oggetto di disallineamento.

A partire dal 1° agosto 2011 i produttori che intendono percepire aiuti per le misure previste  dal Pns vino, per l’estirpazione, o effettuare impianti e reimpianti di vigneti dovranno aver già completato (per quanto di loro competenza) le operazioni di allineamento dei dati nello schedario.

Nei prossimi giorni Agea Coordinamento emanerà una circolare applicativa in merito alla misurazione dei vigneti e alla gestione delle tolleranze di misurazione che, secondo indiscrezioni, agevolerà la gestione dei disallineamenti, riducendo significativamente le discordanze e dando in taluni casi la possibilità alle Regioni di ascrivere a diritto di reimpianto le differenze di superfici.

Registrato presso il Tribunale Civile di Roma, Sezione per la Stampa e l'Informazione al n. 367/2008 del Registro della Stampa. Direttore Responsabile: Paolo Falcioni.
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