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RiformaPac, linee guida verso uno sviluppo rurale più produttivo e sostenibile

La nuova programmazione sullo sviluppo rurale pone l’innovazione nel settore agricolo tra le priorità. Negli anni misure come il trasferimento di conoscenze o gli investimenti sono state programmate dalle Autorità di gestone con l’obiettivo di promuovere l’innovazione, arrivando a creare le condizioni per lo  sviluppo di veri e propri progetti integrati di filiera. Nella nuova programmazione queste opportunità sono state potenziate con l’introduzione dell’iniziativa denominata “Partenariato europeo per l’innovazione (Pei) Produttività e sostenibilità dell’agricoltura” che, a livello nazionale e regionale, verrà sviluppata dai cosiddetti “Gruppi operativi” (Go).

Il ruolo del Pei è di colmare il divario tra la ricerca e la sua applicazione pratica in agricoltura, allo scopo di fare in modo che la ricerca si concretizzi in un’innovazione disponibile e accessibile agli agricoltori. L’iniziativa è stata pensata per fornire soluzioni ad un settore agricolo che punta ad essere più efficiente nell’uso delle risorse, produttivo e equilibrato, rispetto alle sfide ambientali e al processo di filiera.

Nello specifico, i Gruppi operativi potranno essere finanziati con i fondi del Feasr con misure quali, ad esempi, la cooperazione, gli aiuti alla consulenza, agli investimenti. I Go rappresento una delle 3 componenti che costituiscono l’iniziativa Pei sull’agricoltura sostenibile (le altre 2 sono la Rete Pei europea e quella nazionale).

Sono formati dalle cosiddette “parti interessati” (quali gli agricoltori, i ricercatori, i consulenti e gli imprenditori  del settore agroalimentare,…) che decidono di cooperare tra di loro al fine di trovare soluzioni innovative che permettano di superare un specifico problema/ostacolo pratico che limita la competitività, la sostenibilità e la remuneratività dell’attività agricola di un territorio circoscritto o di un determinato agricoltore. Per guidare le Autorità di gestione sui meccanismi di funzionamento di questo nuovo “strumento” di sviluppo innovativo del settore agricolo, la Commissione europea ha messo a disposizione le “Linee guida per l’attuazione della programmazione sull’innovazione e del Pei Produttività e sostenibilità dell’agricoltura”.

Se l’innovazione è per sua natura difficile da circoscrivere, il documento tenta di dare una definizione che aiuti a individuarne i criteri per la finanziabilità nell’ambito dei fondi dello sviluppo rurale. Si apprende così il concetto di innovazione interattiva: un’idea messa in pratica con successo, quale risultato dell’interazione della scienza abbinata alla pratica e agli intermediari (quali gli agricoltori, i servizi di consulenza, i ricercatori, le Ong,…) secondo un processo dal basso verso l’alto.

Le linee guidano offrono inoltre spunti su quella che deve essere la forma giuridica dei Go, la loro composizione e finalità, il loro finanziamento e le tipologie di bandi di cui le autorità di gestione si possono avvalere per la loro selezione. Nonostante il regolamento non intervenga in merito, una gestione finanziaria trasparente implica che i gruppi operativi godano di personalità giuridica o siano in grado di documentare come è stata attribuita la responsabilità tra i sui membri.

L’attribuzione della responsabilità sarà relativamente semplice per i progetti in cui i fondi del Feasr intervengono solo rispetto costi operativi di cooperazione. Quando l’idea progettuale prevede anche un investimenti, il gruppo operativo sarà invece chiamato a precisare chi sarà responsabile di quell’aiuto, chi si farà carico del cofinanziamento privato e chi sarà il proprietario dell’investimento una volta che il progetto sarà concluso ma l’investimento continuerà a produrre “valore”.

Se da una lato i costi per l’avvio di un gruppo operativi e quelli per la realizzazione del progetto identificano 2 momenti temporalmente bene distinti quanto funzionali l’uno all’altro, dall’altro lo sviluppo rurale non può finanziare iniziative avviate prima di aver superato un bando per l’allocazione di risorse Feasr. Questo può rendere difficile per un’Autorità di gestione l’impostazione del relativo sistema degli aiuti in quanto ci potrebbero, ad esempio, essere dei costi di cooperazione sostenuti per l’avvio di progetti che poi un’Autorità di gestione può decidere di non finanziare.

Per superare questo apparente impasse la Commissione europea propone due possibili soluzioni, dividendo l’aiuto in due fasi. Relativamente ai costi di avvio, la Ce osserva che questi saranno relativamente bassi. Le Autorità di gestione potrebbe quindi aprire un bando con il quale selezionare le candidature sulla base di una descrizione delle idee progettuali di massima, della sua rilevanza in termini pratici e di una prima identificazioni delle parti potenzialmente interessate. Le proposte dei Go che superano la selezione, potrebbe quindi avere accesso ad un aiuto forfettario.

Un secondo bando potrebbe poi essere aperto per il finanziamento del funzionamento di un Gruppo operativo. In questa seconda fase dovrà essere richiesta una descrizione più approfondita del progetto e dei relativi costi, la strutturazione di un piano di lavoro e l’indicazione delle parti interessate che lavoreranno allo sviluppo dell’idea progettuale. Per gli Stati membri che, come l’Italia, hanno una programmazione PSR nazionale e regionale, il documento prospetta inoltre possibili soluzioni anche per il finanziamento di Gruppi operativi interregionali.

Nel documento guida, spunti interessanti vengono illustrati anche circa la possibile complementarità delle iniziative avviate dai Go e il più importante programma di ricerca e innovazione Ue, Orizzonte 2020, a favore di uno sviluppo dell’innovazione lineare che puntino a ricadute su scala comunitaria. Il legislatore ha infatti previsto delle sinergie tramite le Rete Pei europea che ricopre infatti una funzione di “collegamento” poiché si trova integrata sia nella politica europea della ricerca e innovazione che nella politica di sviluppo rurale.

Le due iniziative sono inoltre destinate a “comunicare” tra di loro, grazie ai bandi sulle reti tematiche e alla previsione del cosiddetto multiactor approach nella programmazione Orizzonte 2020. Questo approccio, in particolare, punta a finanziare le idee progettuali che nascono da un reale coinvolgimento dai beneficiari finali, quali agricoltori/ gruppi di agricoltori, al fine di sostenere soluzioni innovative che abbiano un’alta probabilità di essere applicate perché condivise, fin dal loro concepimento, con gli operatori del mondo agricolo.

Il presente articolo rientra nel progetto “La nuova Pac – Tra sostenibilità e innovazione. Impatti sulle aree rurali” cofinanziato dall’Unione Europea – DG AGRI. I pareri in esso espressi impegnano soltanto l’autore e non possono essere considerati come costituenti una presa di posizione ufficiale della Commissione Europea.

Registrato presso il Tribunale Civile di Roma, Sezione per la Stampa e l'Informazione al n. 367/2008 del Registro della Stampa. Direttore Responsabile: Paolo Falcioni.
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