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Rinnovabili, decreti all’esame di Autorità per l’energia e Regioni

Sia l’Autorità per l’Energia elettrica e il gas (Aeeg) che la Conferenza Stato Regioni hanno reso note la loro posizioni sulle bozze di decreti che incentivano le fonti rinnovabili. L’Autorità per l’Energia ha rilasciato il suo parere sullo schema di decreto per l’incentivazione della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili diverse dalla fonte solare.
 
In generale, l’Autorità giudica positivamente l’iniziativa del governo di ridurre, coi due schemi di decreto, gli oneri da incentivi che gravano sui consumatori. Tuttavia per l’Aeeg è urgente rivedere gli obiettivi complessivi, tenuto conto che al ruolo pur rilevante assegnato dal Piano d’azione nazionale sulle rinnovabili (Pan) a rinnovabili termiche e efficienza non ha fatto seguito un adeguamento dei provvedimenti attuativi.

E’ necessario rivedere il Piano e le modalità di raggiungimento degli obiettivi al 2020 sulle rinnovabili prevedendo un percorso per accompagnare le rinnovabili elettriche verso la grid parity (il punto in cui l’energia elettrica da rinnovabili ha lo stesso prezzo dell’energia tradizionale) e promuovendo rinnovabili termiche e l’efficienza. Un lavoro, aggiunge l’Aeeg, che può trovare spazio nella definizione della Strategia Energetica Nazionale (Sse) e su cui dovrebbe svolgersi un’opportuna consultazione.

Secondo l’Autorità invece sarebbe opportuno ridurre ancora gli oneri derivanti dall’attuazione dei decreti tenuto conto che per le Fer (Fonti energetiche rinnovabili) diverse dalla solare i valori delle tariffe incentivanti sarebbero pari alla media Ue solo in caso di buon esito di aste ben disegnate.
 
Da parte loro, le Regioni hanno deciso di rinviare l’esame dei decreti del Governo sugli incentivi per le energie rinnovabili. La decisione è stata presa dalla commissione Ambiente ed Energia della Conferenza delle Regioni, secondo quanto rende noto l’assessore allo Sviluppo economico e all’energia del Piemonte e coordinatore della commissione, Massimo Giordano.

“Le Regioni – spiega Giordano – potrebbero a maggioranza dare parere positivo sui decreti qualora venisse accolta la proposta di incrementare il tetto economico da 500 milioni a un miliardo, di escludere dagli impianti soggetti a registro quelli di potenza inferiore a 20 kW, quelli pubblici di qualsiasi potenza, quelli con caratteristiche innovative e quelli a concentrazione.

Abbiamo anche ribadito – aggiunge – la necessità di reintrodurre le premialità per l’eliminazione dell’amianto dai tetti e per la riqualificazione ambientale della produzione energetica degli edifici, privilegiando l’uso di tecnologie e materiali prodotti nell’Unione Europea. È necessario – conclude – avviare una mediazione che porti a una posizione il più possibile condivisa tra gli Enti locali”.

La prossima riunione della Conferenza delle Regioni è in programma per il 31 maggio. Il documento è consultabile su  sito http://www.fattoriedelsole.org/

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