il Punto Coldiretti

Rischio invasione di agrumi malati dal Sudafrica, serve stop import

E’ rischio invasione di agrumi malati dal Sudafrica. Negli ultimi 10 giorni si sono svolti a Bruxelles i Comitati consultivi dell’Unione Europea per ortofrutta e florovivaismo. Nelle due riunioni la Coldiretti ha chiesto alla Commissione Ue che vengano bloccate le importazioni di agrumi sudafricani, a causa della presenza negli agrumeti di quel paese di una malattia, il Black spot, non presente sul territorio dell’Unione Europea.

Al Comitato consultivo ortofrutta è stato ricordato che nell’Unione sono circa 300.000 gli ettari di superficie investiti ad agrumi, una notevole risorsa per la salute dei cittadini comunitari e per l’economia di intere regioni che si affacciano sul Mediterraneo. Continuare ad importare agrumi dal Sudafrica significa rischiare di portare in Europa questo patogeno pericoloso per le piante e mettere a rischio i raccolti di oltre 10 milioni di tonnellate di agrumi comunitari.

La Commissione si era impegnata a bloccare le importazioni se si fossero raggiunte le 5 partite di agrumi sudafricani contaminati, ma se ne sono contate 10 e le misure non sono state applicate. Tutto questo mentre la stessa Commissione ha lanciato la nuova proposta per la salute delle piante che prevede adempimenti burocratici, controlli, costi per le imprese europee, mentre poi finge di non vedere cosa viene importato in Europa. Un bel sistema per tutelare la salute delle piantagioni comunitarie!

In Italia vengono importati ogni anno oltre 43 milioni di chilogrammi di agrumi dal Sudafrica e che la malattia può essere facilmente introdotta nelle zone indenni attraverso i frutti malati. Coldiretti ha poi risollevato il problema al successivo Comitato consultivo UE sul florovivaismo, perché l’Italia ha anche una forte attività vivaistica di produzione di piante di agrumi destinate alla realizzazione di frutteti o per fini ornamentali. Anche in questo caso è stata richiamata la Commissione ai suoi doveri, visto che la penetrazione del Black spot in Europa potrebbe danneggiare fortemente anche la filiera vivaistica comunitaria.

E tutto questo avviene mentre molti paesi hanno ancora le frontiere chiuse per i prodotti italiani ed europei – causa motivi fitosanitari, spesso inesistenti – mentre l’Europa continua ad “accogliere” di tutto, anche quando ci sarebbero le condizioni ed i rischi per bloccare le importazioni di prodotti portatori di malattie per le piante. Il sistema di controllo comunitario è un colabrodo e dopo la Tristezza degli agrumi, il Cinipide del castagno, la Batteriosi del kiwi, il Moscerino dagli occhi rossi e decine di altri patogeni che stanno minando la frutticoltura europea, non vorremmo doverci difendere anche dal Black spot o Macchia nera.

Ma evidentemente gli agrumi non devono essere molto simpatici a Bruxelles, vista anche la recente bocciatura della norma per aumentare il contenuto di succo nelle aranciate e la reticenza ad affrontare il tema dell’origine delle arance utilizzate per la produzione di succhi di frutta.

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