il Punto Coldiretti

Riso, a rischio crollo la produzione nei campi italiani

Un taglio di oltre 10 mila ettari alle risaie italiane e mezzo milione di quintali in meno nel prossimo raccolto in Lombardia, la maggiore regione produttrice. E’ quanto stima la Coldiretti sulla base delle dichiarazioni dei produttori lombardi che, in questi giorni, stanno pianificando le semine della prossima stagione. La diminuzione delle aree destinate a riso oscillerà fra il 10 e il 15 per cento, una quota che verrà sostituita con altre colture, in particolare soia e mais.

Anche le quotazioni hanno subito un crollo, tanto che in tre anni il Carnaroli ha perso il 49 per cento del valore passando da 673 a 340 euro a tonnellata, mentre l’Arborio ha subito un calo di oltre il 40 per cento, da 576 a 335 euro a tonnellata. Con questi prezzi, considerato anche l’aumento dei costi del carburante, gli agricoltori non riescono a coprire le spese.

Fra il 2011 e il 2012 le superfici a riso a livello nazionale sono diminuite del 4,66 per cento passando da 246.540 ettari a 235 mila ettari e nel 2013, se verranno confermate le previsioni, si potrebbe scendere sotto i 210 mila ettari.

Una situazione insostenibile, poiché non è possibile pensare che gli agricoltori italiani vendano le loro produzioni agli stessi prezzi di quelle dei paesi del sud del mondo perché la qualità, i costi di coltivazione, le garanzie sanitarie e il contesto socio economico sono profondamente diversi. 

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