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Ristrutturazione zucchero, al via i piani per i contributi

Dopo l’approvazione del Piano nazionale di ristrutturazione del settore bieticolo-saccarifero, le Regioni stanno predisponendo i  Piani d’azione e i relativi bandi per consentire alle aziende l’accesso agli 88 milioni di euro per la diversificazione previsti dalla riforma di settore. I soggetti beneficiari di questi interventi sono gli imprenditori agricoli, ex bieticoltori, che hanno dovuto abbandonare o ridurre la produzione di barbabietola da zucchero a causa della dismissione o rinuncia di quota da parte degli zuccherifici nelle tre annate di produzione antecedenti la chiusura degli impianti (2003-2004-2005).

I Piani d’azione regionali sono costruiti, in linea generale, come un paniere di misure che gli imprenditori agricoli possono attivare utilizzando alcune delle  misure previste dal proprio Piano di sviluppo rurale e secondo le medesime procedure di attuazione. Lo scopo  di tali misure è quello di: sostenere il processo di riconversione produttiva delle imprese agricole coinvolte nel processo di ristrutturazione, in un’ottica di filiera; intervenire a supporto dei progetti di ristrutturazione dell’industria saccarifera; promuovere la diversificazione verso attività extra-agricole.

Sono state individuate 4 misure di interesse per gli ex bieticoltori per attuare il processo di diversificazione della propria azienda:

1.1.1. – formazione, informazione e diffusione della conoscenza

1.2.1 – ammodernamento delle aziende agricole

1.2.3 – accrescimento dei prodotti agricoli e forestali

3.1.1. – diversificazione in attività non agricole

Particolarmente importante, dopo l’approvazione dei primi Piani d’azione regionali (Emilia Romagna e Lombardia), risulta l’apertura dei relativi bandi da parte delle regioni interessate, in quanto gli ex bieticoltori sono obbligati a beneficiare prioritariamente del sostegno derivante dalle risorse previste nei Piani d’azione regionali di diversificazione del settore bieticolo-saccarifero.  Solo al loro esaurimento,  potranno accedere ai regimi di sostegno analoghi previsti dai Piani di sviluppo rurale. Per questo motivo, l’accelerazione dei tempi per consentire alle imprese agricole di accedere alle risorse risulta decisivo per quegli imprenditori che più di altri hanno bisogno di effettuare riconversioni e ristrutturazioni per continuare a rimanere sul mercato.

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