il Punto Coldiretti

Rivolta a Roma contro la chiusura del mercato del Circo Massimo

Agricoltori, consumatori e persino ristoratori in rivolta contro la decisione del Comune di Roma di chiudere lo storico mercato contadino di Campagna Amica al Circo Massimo che, dopo essere stato salvato dal degrado e dall’abbandono, è diventato in quasi un decennio di lavoro un punto di riferimento per la spesa a chilometri zero dei cittadini romani e dei turisti italiani e stranieri, con milioni di visitatori.

Gli agricoltori ed i consumatori hanno deciso di avviare una straordinaria azione di mobilitazione con un presidio ad oltranza, blitz su obiettivi sensibili e la raccolta di firme per chiedere al Sindaco Virginia Raggi e al presidente dell’Assemblea capitolina Marcello De Vito di fare marcia indietro. Una campagna che ha già raccolto l’esplicito sostegno dal Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina, dall’Assessore all’agricoltura del Lazio Carlo Hausmann, dalla Federconsumatori all’Adusbef fino al Codacons e migliaia di sottoscrizioni, assieme a una tempesta di tweet #giulemanidelmercato sui social e l’avvio di un "mail bombing non stop" (invio massiccio di email per chiedere l’immediata riapertura del mercato) verso il Municipio capitolino.

Mentre dal Comune arrivano prime positive aperture, la battaglia continua per consentire agli agricoltori di riprendere serenamente al più presto la propria attività senza rischiare pesanti multe. La decisione dell’amministrazione capitolina ha già provocato la perdita di quintali di prodotto fresco rimasti invenduti perché non è stato possibile aprire i banchetti ma rischia di rovinare intere famiglie contadine che hanno investito la propria attività e quella dei propri figli nel mercato.

E intanto la protesta si è estesa a ristoranti, trattorie e osterie della Capitale, con l’arrivo di lettere di sostegno dai ristoratori più noti di Roma preoccupati di non poter più offrire ai propri clienti piatti della tradizione locale con gli ingredienti sani, freschi, genuini ed a chilometri zero acquistati direttamente dagli agricoltori che rappresentano un canale insostituibile di approvvigionamento di materie prime di altissima qualità e tradizione.

A perderci è in realtà la Capitale, il Lazio e l’Italia intera che con il mercato ha inaugurato un nuovo modo di promuovere l’economia locale e il consumo consapevole. Una vetrina del vero Made in Italy agroalimentare ma anche un modello di commercio sostenibile in equilibrio tra produttori e consumatori per la valorizzazione del territorio, oltre che luogo di formazione come fattoria didattica, con gli agrichef, i tutor dell’orto, le agritate e la visita di numerose di scolaresche.

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