il Punto Coldiretti

Scatta il G8 agricolo, ministri a confronto su crisi e prospettive

Scatta da sabato, 18 aprile, il G8 agricolo, che vedrà a confronto i ministri di Giappone, Stati Uniti, Canada, Germania, Francia, Inghilterra, Russia e Italia.

Al centro dei lavori, in programma a Cison di Valmarino, in provincia di Treviso, il ruolo dell’agricoltura per individuare una strategia comune con cui fronteggiare l’emergenza alimentare mondiale e la crisi dei prezzi delle materie prime agricole, prendendo come base il documento approvato dalle organizzazioni agricole dei paesi del g8 organizzato dalla Coldiretti a Roma lo scorso 19 marzo.

Stop alle speculazioni sul cibo, difesa della qualità e della sicurezza alimentare, tutela dell’ambiente e lotta alla fame mondiale erano alcuni degli impegni richiesti alle istituzioni nel protocollo, che sarà all’esame della riunione veneta, come dichiarato dal ministro Luca Zaia, e che approderà successivamente sul tavolo del G8 della Maddalena, previsto nel mese di luglio.

A discutere di sicurezza alimentare ci saranno anche i rappresentanti di Brasile, Cina, India, Messico e Sudafrica, insieme ad Argentina, Australia ed Egitto, oltre alla commissaria Ue all’Agricoltura, Mariann Fischer-Boel, Banca mondiale, Fao, Ifad, Ocse, Pam, Task Force di Alto Livello sulla sicurezza alimentare mondiale delle Nazioni Unite e l’Unione Africana.

Di fronte alla crisi economica che ha colpito il pianeta gli agricoltori degli otto paesi del G8 avevano chiesto nel documento comune approvato di assicurare l’approvvigionamento alimentare contro i rischi di nuove carestie e proteggere i cittadini dal moltiplicarsi delle emergenze sanitarie con una ”carta di identità internazionale del cibo” sostenuto da un sistema di rintracciabilità degli alimenti e da standard di sicurezza comuni.

Creazione di standard internazionali per la sicurezza alimentare, la difesa della biodiversità, un efficace sistema di tracciabilità e l’applicazione di regole trasparenti sono, infatti, insieme alla creazione di riserve di prodotti agricoli per permettere un riequilibrio della domanda e dell’offerta, le proposte per garantire una quantità adeguata di cibo al giusto prezzo alla popolazione mondiale.

In occasione del primo vertice mondiale degli agricoltori dei Paesi appartenenti al G8 “G8 Farmers Meeting” il Presidente della Coldiretti Sergio Marini aveva lanciato l’allarme sul fatto che “le speculazioni sulla fame hanno bruciato nel mondo quasi 200 miliardi di dollari in grano.

L’autorevole quotidiano Financial Times aveva quindi rilanciato tali preoccupazioni, sostenendo la necessità per gli Stati di raddoppiare per il 2050 la produzione agricola mondiale per garantire cibo sufficiente alla crescente popolazione mondiale e affrontare gli effetti dei cambiamenti climatici, altrimenti la crisi alimentare degli ultimi due anni nella maggior parte del mondo diventerà strutturale in pochi decenni.

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