il Punto Coldiretti

Semine in difficoltà tra maltempo e contrazione dei prezzi

La stagione piovosa, insieme alla contrazione dei prezzi, ha condizionato fortemente i programmi di semina dei grani su tutto il territorio nazionale.

Per quanto concerne il grano tenero, le prime stime registrano una contrazione delle superfici di circa il 10-12% rispetto alla precedente campagna (in particolare in Piemonte, Veneto e Friuli Venezia Giulia), anche se l’andamento climatico di inizio dicembre alimentava aspettative diverse. Il perdurare delle precipitazioni ha invece ridotto sensibilmente le programmazioni colturali aziendali: le prime ipotesi stimano tra 550 e 600.000 gli ettari seminati.

Nel segmento del grano duro, la situazione si presenta sostanzialmente più complessa: la riduzione delle superfici è quantificata in circa 550.000 ettari con contrazioni significative, in termini percentuali, in tutte le aree del centro-sud. A determinare tale situazione ha contribuito in parte il fenomeno dei prezzi, le cui quotazioni nel corso della campagna hanno registrato livelli che non coprono i costi di produzione, ma soprattutto le piogge che hanno impedito le lavorazioni per l’attuazione delle semine.

La situazione più critica si registra in Maremma (tra Lazio e Toscana) e Sardegna dove gli investimenti produttivi non superano il 20-30% delle programmazioni di semina, mentre nelle altre Regioni la flessione è nel complesso contenuta e si attesta intorno al 20%. Nella Pianura Padana invece – escluse le aree storiche del ferrarese – la riduzione di circa 50.000 ettari è dovuta ai problemi qualitativi registrati nel raccolto 2008, che ha orientato i produttori verso altre colture.

In questo contesto, si rilevano ulteriori difficoltà per gli agricoltori che avevano programmato le semine acquistando sementi e concimi ai prezzi di ottobre 2008 (ora sono in forte flessione), che rischiano di aggravare ulteriormente il quadro finanziario aziendale. In questo senso, Coldiretti ha già interessato le sedi ministeriali competenti per quantificare l’entità del fenomeno e ricercare soluzioni alle difficoltà che si stanno verificando sul territorio.

Sul fronte mercantile, si registra un’inversione di tendenza relativa ai prezzi, seppure relativa per ora solo alla prima settimana di febbraio. Nelle piazze più rappresentative si sono avuti incrementi di prezzo interessanti, in particolare per il grano duro: su Bologna l’aumento è stato di 20 euro per tonnellata.

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