Serve un piano Ue efficace per proteggere le piante dagli organismi nocivi
La Direttiva 2000/29/CE del Consiglio Ue sulle misure di protezione contro l’introduzione nella Comunità di organismi nocivi ai vegetali o ai prodotti vegetali e contro la loro diffusione ha mostrato, nel corso degli anni, tutta una serie di limiti, non garantendo la creazione di un cordone sanitario capace di proteggere i vegetali all’interno dell’Unione dagli organismi nocivi importati attraverso gli scambi, commerciali e turistici. Dal tarlo cinese al punteruolo rosso della palma, dalla cameraria dell’ippocastano al nematode del pino, dalla tignola del pomodoro al cinipide del castagno, dalla batteriosi del kiwi alla diabrotica del mais, senza dimenticare emergenze meno recenti, ma ancora preoccupanti, quali quelle legate alla tristezza degli agrumi, alla sharka delle drupacee, al colpo di fuoco batterico, troppo lunga è la lista delle avversità che, di volta in volta, hanno colpito il reddito delle imprese. La valutazione di questa normativa, realizzata da una società privata nel 2010 su mandato della Commissione europea, ha rivelato la necessità di adeguarla per rispondere in maniera efficace alla sempre più frequente comparsa di gravi focolai di organismi, in arrivo da paesi terzi, particolarmente nocivi alle produzioni vegetali. La Commissione europea, con la nuova proposta, dichiara voler rivedere la legislazione attuale sulla salute dei vegetali al fine di migliorare il sistema di protezione del settore agricolo e forestale, attraverso il rafforzamento e la semplificazione dell’attuale quadro normativo del regime fitosanitario comunitario. La proposta, adottata dalla Commissione europea il 6 maggio 2013, sarà trasmessa a Consiglio e Parlamento che si esprimeranno a riguardo e dovrebbe entrare in vigore, una volta approvata, nel 2016. Secondo la Coldiretti la nuova normativa, per essere veramente adeguata alle problematiche della salute delle piante, dovrà garantire un regime di controlli efficaci, una minore burocrazia e risarcimenti certi per le imprese e le produzioni colpite da organismi nocivi. |