il Punto Coldiretti

Sicurezza, si va verso il testo unico ma il decreto è da correggere

Sta per essere pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il nuovo decreto sulla sicurezza che viene ad abrogare tutte le previgenti disposizioni normative (in primo luogo il dlgs n. 626/1994), con l’obiettivo primario di creare un testo unico, una raccolta normativa organica e completa in una materia di scottante attualità dopo i tragici incidenti verificatisi.

In sede di lavori preparatori la concertazione tra il Governo e le parti sociali è stata sacrificata sull’altare dell’esigenza politica, piuttosto che socio – giuridica, di dare una tempestiva risposta alle istanze sociali che sollecitavano un freno agli alti indici di infortuni.

Con ampio anticipo rispetto ai tempi prescritti dalla legge delega, il Governo ha finito per risolvere troppo frettolosamente il dibattito con le parti sociali incorrendo a volte in errori/orrori (quali la qualificazione di boschi e campi quali luoghi di lavoro). L’aver privilegiato la finalità repressiva,  piuttosto che quella preventiva ha determinato l’impasse di un giro di vite che ha finito per insistere sugli illeciti formali, più che su quelli sostanziali. Solo un accenno ad istituti che, se disciplinati in modo più capillare e se potenziati, avrebbe potuto infliggere un colpo di scure decisivo alle problematiche della sicurezza, quali il supporto consulenziale e finanziario: diversamente, troppi oneri a carico del datore di lavoro pur in presenza di fondi ricchi, come quello dell’Inail. Poca prevenzione, pochi progetti/percorsi formativi, in parte demandati alla Conferenza Stato Regioni e, comunque, rimandati.

In un simile quadro, è stato sicuramente positivo il risultato ottenuto dalla Coldiretti che ha dato voce soprattutto alle esigenze dei propri associati, di semplificazione delle procedure, con particolare riguardo ai lavoratori stagionali in correlazione con l’insita durata determinata del relativo rapporto di lavoro.

A prescindere dalla generale moratoria relativa gli adempimenti in materia di valutazione dei rischi (le norme relative si applicheranno a far data dal novantesimo giorno successivo all’entrata in vigore del decreto), il Governo si e’ impegnato ad emanare un decreto interministeriale diretto a semplificare gli adempimenti relativi a formazione, informazione e sorveglianza sanitaria limitatamente a quelle imprese agricole che utilizzano lavoratori stagionali, ciascuno dei quali non superi le cinquanta giornate lavorative. Altresì il decreto rimanda, in via esclusiva, alla contrattazione collettiva la disciplina attuativa in materia di rappresentante dei lavoratori per la sicurezza nel caso di imprese agricole che utilizzino esclusivamente lavoratori stagionali ciascuno dei quali non superi le cinquanta ore lavorative.

Tra le ulteriori novità di maggior rilievo ed interesse va segnalato l’ampliamento della sfera applicativa delle disposizioni a tutela della sicurezza e salute del lavoratore. In questo campo l’estensione ai lavoratori autonomi prevede solo l’obbligo dell’informazione e formazione nonché l’uso di dispositivi di protezione individuale.

A tali obblighi saranno soggetti anche i soci delle società semplici agricole con una forte semplificazione rispetto al passato.Nonostante le citate semplificazioni, il nuovo testo sulla sicurezza necessita di ritocchi correttivi che il nuovo Governo chiediamo si ponga come obiettivi. E’ auspicabile che questa volta maggiore spazio, tempo ed approfondimento siano dati e consentiti alla concertazione e all’importante contributo tecnico che la stessa può apportare.

Prevenzione, formazione, semplificazione e supporto finanziario: sono queste le strade da percorrere per addivenire a risultati garantisti e risolutivi.

Registrato presso il Tribunale Civile di Roma, Sezione per la Stampa e l'Informazione al n. 367/2008 del Registro della Stampa. Direttore Responsabile: Paolo Falcioni.
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