il Punto Coldiretti

Spagna, nella prossima campagna mancheranno 200mila tonnellate di olio di oliva

Crolla la produzione di olio in Spagna. A lanciare l’allarme sono gli industriali iberici in un articolo sul quotidiano "El Pais", secondo i quali mancheranno all’appello almeno 200mila tonnellate di prodotto.

Gli industriali del settore olivicolo hanno avvertito che a causa della scarsa produzione prevista in questa prossima stagione mancheranno circa 200mila tonnellate di olio d’oliva per servire sia il mercato nazionale che quello estero. I produttori calcolano che quest’anno si produrranno circa 625.300 tonnellate in Spagna, 514mila delle quali in Andalusia, con un calo di oltre il 60% rispetto alla stagione precedente.
Gli industriali spiegano che non ci sara’ una carenza nonostante lo scarso raccolto perche’ il mercato si regolera’ aumentando i prezzi. La tesi degli industriali smonta gli argomenti del consigliere dell’agricoltura (dell’Andalusia), Luis Planas, che ha escluso problemi di approvvigionamento per i mercati, presentando i primi dati della raccolta delle olive.
La Federazione spagnola degli industriali produttori di olio di oliva (Infaoliva) e’ giunta a questa conclusione dopo aver conosciuto il bilancio della scorsa campagna da parte dell’Agenzia dell’olio di oliva. Secondo questi dati, la commercializzazione dell’ultimo anno e’ stata di 1,45 milioni di tonnellate, comprendendo il mercato interno e quelli esteri. Questo numero sara’ difficile da raggiungere con la produzione stimata per quest’anno (600mila tonnellate in tutto il paese) e il surplus della stagione in corso, che e’ di 690mila tonnellate.
Questa situazione non causera’, secondo gli industriali, una carenza sui mercati, ma una perdita di consumatori. "Il prezzo salira’ fino a quando i consumatori smetteranno di comprare, perche’ e’ il cliente che fa il prezzo", ha detto venerdi’ a Jaen il presidente di Infaoliva, Luis Gallardo. I prezzi attuali dell’olio extravergine di oliva sono sopra i 2,40 euro e potrebbero continuare ad aumentare nelle prossime settimane di fronte a previsioni di una raccolta scarsa, anche a livello internazionale, con una riduzione di oltre il 20%. Gallardo ritiene pero’ che non ci sono le stesse circostanze delle campagne 1995-1996 e 2005-2006, quando i prezzi sono saliti al di sopra dei 3 euro per gli effetti della siccita’. (…) [Gines Donaire, quotidiano – a cura di agra press]

 

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