il Punto Coldiretti

Stop al falso olio made in Italy, più facile l’origine per tutti gli alimenti

Finalmente in Europa non sarà piu’ possibile spacciare come Made in Italy l’extravergine ottenuto da miscugli di olio spremuto da olive spagnole, greche e tunisine senza alcuna informazione per i consumatori. Il Comitato di gestione olio di oliva della Commissione europea ha approvato la modifica al regolamento 1019/02 riguardante l’etichettatura dell’olio di oliva.

Si tratta di una storica svolta per l’Unione Europea che interpreta il bisogno di sicurezza e trasparenza dei cittadini ed evidenzia una sostanziale identità con il programma pubblicato sul sito della casa bianca dal presidente eletto Barack Obama che ha dichiarato l’intenzione di introdurre l’etichettatura d’origine per gli alimenti in commercio, cosicché i produttori americani possano distinguere i propri prodotti da quelli importati.

“La decisione dell’Unione Europea apre la strada all’etichettatura trasparente per tutti i prodotti alimentari che sono ancora anonimi, dalla carne di maiale a quella di coniglio ed agnello, dai succhi di frutta alle conserve vegetali, dal latte a lunga conservazione a tutti i formaggi – ha dichiarato il presidente della Coldiretti, Sergio Marini – facendo cadere gli ostacoli alle norme già in esistenti in Italia e alle iniziative del Governo e del Parlamento a sostegno dell’obbligo di indicare il luogo di origine e provenienza della materia prima agricola utilizzata per tutti gli alimenti”.

Con il via libera del comitato di gestione si può ora completare l’iter di approvazione del regolamento comunitario che entra in vigore il primo luglio mentre nel frattempo resta vigente a livello nazionale il decreto ministeriale pubblicato sulla gazzetta ufficiale del 18 ottobre 2007 che ha imposto in Italia l’obbligo di etichettatura dell’olio extra vergine di oliva.

L’estensione dell’obbligo di indicare in etichetta l’origine delle olive impiegate nell’extravergine in tutti i paesi europei è una risposta coerente alla necessità di garantire la trasparenza alle scelte di acquisto dei consumatori comunitari e di combattere le truffe.

Una necessità per un paese come l’Italia che nel 2008 ha importato circa 500 milioni di chili di olio di oliva che in assenza di etichettatura si “confondono” con la produzione nazionale che è stata pari a poco più di 600 milioni di chili, in aumento del 10 per cento rispetto allo scorso anno e di alta qualità.

Una situazione che ha avuto un forte impatto negativo sui prezzi pagati agli agricoltori che sono crollati del 30 per cento al di sotto dei costi di produzione mettendo a rischio il futuro del settore.

Registrato presso il Tribunale Civile di Roma, Sezione per la Stampa e l'Informazione al n. 367/2008 del Registro della Stampa. Direttore Responsabile: Paolo Falcioni.
2008 © Copyright Coldiretti - powered by BLUARANCIO S.p.A. | Redazione contenuti

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi